DIARIO DEL VIAGGIO IN ISLANDA CONCLUSO. DIARIO DEL VIAGGIO IN NORVEGIA, ISOLE LOFOTEN IN CORSO. BUONA LETTURA!

lunedì 21 aprile 2014

Lofoten 2010: giorno 6 – Velkommen til Skrova

Velkommen til Skrova letteralmente significa “benvenuti a Skrova”. Skrova è un’isola a largo di Svolvær, situata a circa quarantacinque minuti di traghetto, lungo la direttiva navale per Bodø. L’isola è sovrastata da un monte di duecentottanta metri. Nonostante la quota bassissima lo definirei comunque “monte” per via dell’ambiente veramente montano che esso offre ai suoi visitatori. Detta così sembrerebbe che si tratti di qualcosa di veramente modesto e quasi privo di interesse. Tuttavia Skrova è assolutamente da non perdere. Dalla cima del monte, raggiungibile con un’escursione su sentiero, si ha infatti una delle viste più belle che ci si possa immaginare, dritta sul “Muro delle Lofoten”. La giornata deve essere molto bella per vedere questo scenario al meglio: siamo fortunati. La luce di una meravigliosa mattinata risplende sin dal riveglio.

Luce del mattino a Kabelvåg
Il traghetto parte la mattina presto da Svolvær. Sul ponte di poppa tira un vento forte che innalza i vessilli.

Norwegian post
Non ci si può rendere conto di cosa sia il “Muro delle Lofoten”, se non ci si allontanasse da esse via mare. Un buon assaggio del “Muro” lo abbiamo già avuto a Reine, al termine della salita al monte Reinebringen, ma non è esattamente la stessa cosa. Dal traghetto invece si comincia a capire bene di cosa si tratta, e la vista è emozionante. Non osiamo immaginare cosa si possa vedere dal punto più alto di Skrova.

Panoramica sul muro delle Lofoten– cliccare sulla foto
L’unico villaggio dell’isola ospita l’attracco del traghetto e da qui partiremo verso la cima di Skrova.

Villaggio su Skrova
Una volta sbarcati abbiamo pochissimo tempo a disposizione per l’escursione. L’unico traghetto che ci può riportare a Svolvær senza dover attendere fino a tarda serata passerà solamente fra tre ore. In queste tre ore dobbiamo orientarci un minimo, salire 280 m di dislivello, avere tempo a sufficienza per contemplare il panorama e tornare indietro. Dall’attracco cerchiamo di capire bene in che punto preciso ci troviamo e, trovata la via giusta, imbocchiamo subito la stradina del paese in direzione del monte. Un caratteristico scorcio attira la nostra attenzione.

Sulla strada del paese
L’attacco del sentiero non è proprio chiarissimo, se non ci fosse un cartello di benvenuto “Velkommen til Skrova” a lato della strada asfaltata. Decidiamo di seguire il sentiero “classico”, quello giallo.

Velkommen til Skrova
Appena entrati sul sentiero, lontani dalla vista del mare, ci ritroviamo in un ambiente tipicamente montano fatto di rocce, boschetti e distese di torba. La camminata è inizialmente piacevole e per nulla faticosa. Dopo un falso piano cominciamo a salire moderatamente e senza troppi sforzi. Solo dopo aver coperto una parte del dislivello la vista si riapre verso il mare ed è già meravigliosa. Il villaggio da cui siamo partiti è ben visibile sotto di noi, con il “Muro” sullo sfondo.

Vista dall’alto
Il sentiero impenna all’improvviso e diventa un poco più complicato. Un passamano di corda è qui piantato lungo il sentiero per aiutare gli escursionisti. Alcuni passaggi su roccette sono delicati per chi non è abituato, ma è fattibilissimo. Cominciamo a sentire la fatica, poiché per rispettare i tempi dobbiamo mantenere un buon passo.

Corda sul sentiero di salita
Arriviamo infine in cima e ad attenderci c’è la vista più incredibile che ci potessimo aspettare, a trecentosessanta gradi sul mare, il continente e il Muro delle Lofoten intorno a noi. La giornata chiara e la visibilità estrema tipica dei paesi nordici rendono il panorama ancora più mozzafiato.

360° sulle Lofoten – cliccare sulla foto
Il colore dell’acqua cristallina del mare ha delle tonalità meravigliose. Le spiaggette intorno all’isola e i bassi fondali turchese danno spettacolo per il loro candore. E, come sempre, i monti che si ergono impervi direttamente sul mare contribuiscono allo scenario fiabesco.

Vista dalla sommità del monte di Skrova
Con questo meraviglioso panorama sotto di noi, mangiamo qualcosa per riprendere le energie respirando l’aria freschissima. La vista è davvero appagante. Presto, purtroppo, dobbiamo riprendere la via del ritorno. Ci rimettiamo in cammino con largo anticipo per affrontare in sicurezza la discesa. La fretta potrebbe giocare brutti scherzi. Torniamo così a Svolvær a metà pomeriggio. Ci rilassiamo per un attimo in piazza, seduti sotto al sole sentendo lo stridore dei gabbiani onnipresenti. Per il proseguo della giornata decidiamo di visitare l’ice bar, famoso per le sue sculture di ghiaccio e i sui cocktails serviti in bicchieri di ghiaccio.

Ice bar
Stanchi per la giornata e per l’accumularsi delle fatiche del viaggio ci rifugiamo nel nostro fiordo, dove ci attende una bevanda calda da sorseggiare seduti sul pontile della nostra rorbu.

Tramonto al nostro fiordo

L’analisi dello scatto: “360° sulle Lofoten”

360° sulle Lofoten – cliccare sulla foto

Dati di scatto: Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8 @ 35 mm, 1/125, f/16, iso 250, mano libera

360° sulle Lofoten mostra una delle principali attrattive che Skrova offe ai suoi visitatori. Dopo una bella escursione di breve durata si può godere infatti di questa vista davvero splendida che spazia dal continente (sulla destra) fino all’estremità delle Lofoten. Con il limite delle tempistiche dettate dal traghetto ci si doveva muovere con rapidità, dedicando alla fotografia poco tempo. In queste situazioni in cui ci si ritrova limitati e non si è liberi di scattare a piacimento, è importante comunque ottenere foto “ricordo” di buona fattura, curando come sempre esposizione e composizione, le chiavi per una buona foto in ogni situazione. Le panoramiche sono perfette in queste circostanze. Infatti, con una tecnica consolidata e qualche attenzione si possono portare a casa scatti perfettamente fondibili l’uno con l’altro in un panorama che restituisca la visuale vissuta in prima persona. Ho ottenuto la panoramica col plugin di Photoshop photomerge, che è molto semplice da usare e che dà quasi sempre ottimi risultati, a patto che siano buoni gli scatti di partenza. Per gli scatti originali ho impostato l’esposizione in completa modalità manuale per avere un’esposizione omogenea ed ottimale lungo tutta la scena panoramica: fare qualche scatto di prova a diverse angolazioni aiuta molto a trovare l’esposizione che mediamente va bene. Ho inquadrato la scena cercando di rimanere il più in bolla possibile, in modo da evitare problemi dovuti alla distorsione prospettica durante la fusione degli scatti. Si deve sempre scattare in modo da sovrapporre circa 1/3 di inquadratura tra uno scatto e quello successivo. Durante la rotazione su se stessi occorre prestare attenzione a mantenere dritto l’orizzonte e a non inclinare troppo la macchina verso l’alto o verso il basso. Più si è precisi nei movimenti e migliore sarà il risultato finale. Ottenuti gli scatti di partenza, essi saranno da fondere con photomerge. Di solito utilizzo la modalità di fusione “cylindrical”. Completata la fusione è possibile ritagliare a piacimento la scena ed eventualmente editarla con un passaggio di curve/livelli per ottimizzarne il contrasto e la saturazione. In genere preferisco sempre mantenere impostazioni neutre nelle panoramiche (così la fusione sarà ottimale) e ottenere il contrasto e la saturazione voluti in postproduzione: si parla comunque di interventi minimi.

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