DIARIO DEL VIAGGIO IN ISLANDA CONCLUSO. DIARIO DEL VIAGGIO IN NORVEGIA, ISOLE LOFOTEN IN CORSO. BUONA LETTURA!
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mercoledì 18 aprile 2012

Diario completo del viaggio in Islanda (2009)

A quasi tre anni dal ritorno dall'Islanda ho completato il mio diario personale di viaggio, giorno per giorno, foto dopo foto, nei ritagli del mio tempo libero. Perché realizzare un simile lavoro? Non so, forse per un piacere nel ricordare il mio primo grande viaggio della mia vita e renderlo compiuto. Infatti scriverlo mi ha aiutato a fissarlo nei miei ricordi. Per il lettore invece può essere uno spunto per un proprio viaggio oppure solamente una lettura di piacere o per sognare un po'...almeno spero che sia così. Buona lettura.
                   
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Giorno 1: L'arrivo in Islanda e il primo approccio con la bella Reykjavik e la bellezza della luce nordica.









        

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Giorno 2: I primi fiordi, l'emozione di scoprire le prime meraviglie di questo viaggio.












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Giorno 3: Alla scoperta della bellissima penisola di Snæfellsness.













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Giorno 4: Le coste del nord e i leoni marini di Vatsnes.












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Giorno 5: In direzione della meravigliosa cascata di Goðafoss, passando per la penisola di Tröllaskagi.










  
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Giorno 5/6: Serie di fotografie dedicate alla cascata di Goðafoss, in una magica atmosfera crepuscolare.











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Giorno 6: Al lago Mývatn e relativa zona geotermale. La delusione nel mancato avvistamento di balene a Húsavík. Le fumarole di Hverir.










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Giorno 7: L'imperdibile area del Krafla, nei pressi del lago Mývatn.












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Giorno 8: Una dura giornata sulla strada verso la cascata di Dettifoss.












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Giorno 9: La poderosa cascata di Dettifoss nel pieno del suo splendore e il trasferimento verso il placido lago  Lagarfljót.











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Giorno 10: Il "giro di boa" verso il sud dell'Islanda e i primi approcci con i fiordi orientali.












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Giorno 11: In direzione della laguna glaciale di Jökulsárlón, passando per i fiordi orientali.












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Giorno 12: La stupenda laguna glaciale di Jökulsárlón e la nera cascata di basalto di Svartifoss.











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Giorno 13: Alla scoperta del selvaggio Landmannalaugar.












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Giorno 14: L'incredibile bellezza del sud dell'Islanda e il magico spettacolo dell'Aurora Boreale!











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Giorno 15: Geysir, Gullfoss e gli ultimi scampoli di questo viaggio da sogno.












FINE

sabato 7 aprile 2012

Islanda 2009: day 15 - Arrivederci Islanda!

Ecco infine giungere l'ultimo giorno di viaggio. Oggi rientreremo infatti a Reykjavík per l'ultima notte e poi il giorno seguente torneremo in Italia. Il solo pensiero del rientro basterebbe a farci disperare. Però, dopo tutte le esperienze fatte e le emozioni provate ci sentiamo appagati, con il "plus" dell'aver visto l'Aurora Boreale per la prima volta in vita nostra.

Al risveglio sappiamo che ci aspettano anche oggi tante cose belle da vedere, con un bel sole. E' vero che ultimamente, di cose mozzafiato, ne abbiamo viste tante ma le rimanenti servono per completare la nostra esperienza islandese.

In mattinata ci rechiamo a Geysir. Rispetto alla notte precedente non c'è nessun paragone in termini di atmosfera e affollamento. Tuttavia è magnifico vedere Geysir in luce diurna. Geysir è un terreno vulcanico da cui scaturiscono diverse fumarole, pozze di acqua calda e geyser, il più imponente dei quali è il grande Geysir (che da il nome al villaggio e al termine geyser appunto). Un sentiero delimitato da corde permette ai turisti una visita in sicurezza. Tra le meraviglie da osservare vi è il geyser Strokkur. Strokkur emette un enorme getto di vapore più o meno ogni quattro minuti, raggiungendo un'altezza massima di circa 30 m. E' cosa sicura potervi assistere, visto che esso è regolare nel suo funzionamento.




Strokkur

Lo Strokkur e il terreno circostante regalano piacevoli dettagli che rendono godibile una passeggiata in questo bel luogo.




Steam boule




Warm water

Purtroppo non sappiamo quando il grande Geysir erutterà (in genere una volta al giorno, irregolarmente), quindi dobbiamo andar via per dirigerci verso la cascata di Gullfoss, la "cascata d'oro", nostra prossima meta.

Gullfoss è un altro di quei punti imperdibili che sono da visitare assolutamente. Essa è una cascata maestosa, dalla portata impressionante: è caratterizzata da un doppio salto di 11 m e 21 m, con angolazione relativa l'uno dall'altro di 45° circa. Vi è un sentiero che dai parcheggi sulla strada porta fino al fianco della cascata. Non mi faccio prendere dalla fretta e rimango in attesa che un raggio di sole filtrato dalle nuvole dia origine a un bell'arcobaleno. La presenza di persone sulla rupe soprastante mi aiuta anche a rendere idea delle dimensioni del posto.




Gullfoss

Da sotto si possono osservare la mole e la potenza dell'acqua della cascata in tutto il suo splendore.




Gullfoss gorge

Troviamo anche un punto maggiormente panoramico da cui osservare questa cascata spettacolare.




Aerial Gullfoss

Restiamo a lungo a godere di questa visita, anche se un po' cupamente si fa strada il pensiero che questo viaggio da sogno sta per finire. Così, con un po' di malinconia ci dirigiamo verso il parco nazionale di Þingvellir. Lungo la strada il paesaggio cambia ancora e diventa quasi boscoso, con diversi pini. Quasi non sembra più l'Islanda che abbiamo imparato ad apprezzare nel suo essere brulla eppure viva.

Þingvellir è stata la sede delle riunioni dell'Althing, il primo parlamento democratico della storia, che già si riuniva prima dell'anno mille. Il luogo è quindi ricco di storia. Ma anche il paesaggio è particolare in quanto a Þingvellir c'è anche una faglia tettonica che noi percorriamo per un tratto.




Thingvellir

Arriviamo fino ad una piccola cascatella, ma non procediamo oltre poiché hanno meglio la stanchezza e un pizzico di malinconia.




Thingvellir waterfall

Ci concediamo quindi un'ultima foto sulla piana di Þingvellir prima di tornare alla macchina e dirigerci verso la capitale Reykjavík.




Althing plane

La capitale che tanto ci era piaciuta il primo giorno, ora ci sembra una normale metropoli europea. Certo, è sempre un ambiente piacevole e passeggiare per il suo centro a fare un po' di shoppin,g prima del rientro a casa, è un giusto completamento per il viaggio; ma siamo lontanissimi dai paesaggi maestosi e dalle atmosfere del nostro viaggio on the road in mezzo a tante meraviglie della Natura!

Arrivederci Islanda!

Il percorso della giornata odierna:






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Post Scriptum: il mio grazie va alla meravigliosa compagnia di Andras, Maury e Paolina, senza cui questo viaggio non sarebbe stato così bello!




Belin S.p.A.

Andrea


mercoledì 14 marzo 2012

Islanda 2009: day 13 - Il selvaggio Landmannalaugar (aggiornamento)

Se mi chiedessero quale sia stata una delle giornate più avventurose della mia vita probabilmente risponderei...il giorno trascorso in Landmannalaugar in Islanda! Non è semplice spiegare a chi non c'è stato cosa sia il Landmannalaugar. Banalmente, tramite Wikipedia questo luogo è "una regione montuosa nei pressi del vulcano Hekla nel sud dell'Islanda. L'area è una popolare destinazione turistica per la presenza di interessanti formazioni geologiche, come le montagne multicolore di riolite, ampie distese di lava e sorgenti di acqua calda. Inoltre, è un punto di partenza di escursioni della durata di più giorni verso gli altopiani d'Islanda". Meno banalmente posso dire che è un posto di vera wilderness e che parlare di "popolare destinazione turistica" può essere fuorviante. Ad eccezione del rifugio, che è il punto di partenza dei trekking in questa zona, il resto è una grandiosa regione selvaggia in cui si possono vedere alcune meraviglie davvero uniche.

Il giorno comincia ancora una volta con brutto tempo, pioggia e vento. Una giornata non proprio ideale per recersi in Landmannalaugar, come abbiamo in programma. Solo a fine giornata leggiamo sulle guide che è sconsigliato recarvisi durante e dopo periodi piovosi. Il perché lo capiamo strada facendo...

Abbiamo davanti a noi circa 90 km da perrcorrere, di cui una settantina lungo piste di categoria F, ovvero strade "di montagna". Le piste F possono essere "belle" stradine sterrate quando è bel tempo, ma possono anche trasformarsi radicalmente con la pioggia e il disgelo, creando non pochi problemi. Il consiglio è di non percorrere mai una pista F in Islanda senza come minimo un 4x4.

Imboccata la F208, la strada è molto fangosa e continua a piovere. Nel primo tratto di percorso davanti a noi ci sono alcuni fuoristrada che seguiamo con sicurezza. Ad un certo punto vediamo già un primo problema: un pullman turistico (comunque con ruote da fuoristrada) si è impantanato su una salita...ma noi passiamo oltre visto che sono già assistiti dalle autorità. Il 4x4 aiuta tanto sui pezzi di salita, in un paesaggio che diventa sempre meno puntellato di fattorie e sempre più isolato. Sulla strada cominciano a scorrere rivoli d'acqua che si concretizzano non molto più avanti nel primo guado da affrontare. Seguiamo gli altri fuoristrada in acqua...ci saranno una ventina di centimetri di profondità al centro del guado. Seguendo l'improvvisata carovana affrontiamo diversi guadi, sempre più difficili. In uno di essi, un masso sommerso colpisce il fondo del fuoristrada e per un attimo è quasi panico, ma è stata solo una toccata leggera.

Ad un certo punto la carovana si ferma davanti a un guado che non sembra superabile. Alcuni si fermano e tornano indietro. Noi proseguiamo seguendo altri due fuoristrada i cui passeggeri erano scesi a piedi nudi per tastare di persona il fondale...qui l'acqua sarà alta almeno mezzo metro...sono completamente col fiato mozzato da un misto di timore e di emozione. Comincio ad "odiare" questi guadi per le insidie che nascondono. A un certo punto rimaniamo solo noi, poiché gli altri prendono un'altra strada ad un bivio. Altri due guadi critici ci attendono. In uno utilizziamo i filtri polarizzatori delle macchine fotografiche per vedere sotto il pelo dell'acqua dove passare...e la tecnica ci aiuta! In un altro indugiamo un bel po'...ma trovata la via migliore con alcune considerazioni e con velocità costante lo passiamo.

Finalmente arriviamo quasi nel cuore del Landmannalaugar, in un paesaggio da sogno, la wilderness. La pioggia è temporaneamente cessata. I colori risaltano sul grigiore del cielo.

The Landmannalaugar

Arriviamo infine all'ultimo guado prima del rifugio Landmannalaugar e c'è un cartello molto chiaro al riguardo:

Crossing ford

Evitiamo questo guado parcheggiando il fuoristrada prima dell'attraversamento. C'è un ponte per gli escursionisti per passare dall'altra parte. Qui ci dirigiamo a piedi verso il rifugio. Ci abbiamo messo circa quattro ore per 70 km di sterrato. Anche col tempo non eccezionale è stupendo poter essere arrivati sin qui.

Towards the refuge

Al rifugio comincia a piovere forte di nuovo, ma non ci scoraggiamo e ci copriamo bene con gli impermeabili. La macchina fotografica è al collo e coperta dalla sacca antipioggia. Così partiamo per l'escursione, addentrandoci nel Landmannalaugar, immersi in un paesaggio primordiale.

Wilderness

Volcanic lake

The Landmannalaugar path

Anche qui e soprattutto qui i colori hanno dello straordinario! Le tonalità si fanno fluorescenti.

Fluorescent

Risaliamo un monte in mezzo a fumarole, crateri e colate di lava solidificata. La puzza sulfurea è fortissima. I vapori erompono dal terreno, in un grandioso paesaggio selvaggio.

Hellish

Smoke

Colorful

Sulphur

Fare foto qui oggi è difficile tra fumi e pioggia, ma remunerativo.

Wildscape

Wildscape II

Dopo circa tre ore di cammino torniamo al rifugio e al fuoristrada dopo aver percorso un breve anello. Alla macchina siamo completamente zuppi e la macchina fotografica è diventata anch'essa umida. Dopo esserci risistemati in macchina e aver steso qualche capo di abbigliamento sulle bocchette dell'aria ad asciugare, vediamo il da farsi per il ritorno. Decidiamo di prendere un'altra pista F, a quanto pare più fattibile di quella dell'andata. Così allungheremo di molto la strada, ma la maggiore sicurezza non ha prezzo. Infatti il ritorno è molto più tranquillo e il sole torna a far capolino fra le nubi.

Ritrovata la Ring Road ci dirigiamo infine verso la guesthouse Sólheimahjáleiga, una tranquillissima fattoria sulle pianure antistanti l'ormai noto Eyjafjallajökull, il vulcano che per giorni ha paralizzato i cieli d'Europa nel 2010.

Sólheimahjáleiga guesthouse

Il percorso della giornata odierna:



sabato 3 marzo 2012

Islanda 2009: day 12 - Jökulsárlón e Svartifoss

Con una giornata abbastanza tranquilla alle spalle, abbiamo finalmente recuperato le energie per affrontare gli ultimi giorni di viaggio. Il programma di oggi è intenso poiché prevede inizialmente la laguna Jökulsárlón, quindi la visita alla cascata dal cuore di basalto nero di Svartifoss. Il resto della giornata invece viene improvvisata, con grande soddisfazione per le tante cose da vedere in uno dei tratti più ricchi della Ring Road.

Dopo le piogge della notte, la mattina è nuvolosa ma con qualche apertura di cielo sereno. Con questo clima decidiamo di visitare lo Jökulsárlón a bordo dei mezzi anfibi che vengono organizzati per i turisti. Vestiti con giubbotti di salvataggio si salpa!

Inside Jökulsárlón

Lo spettacolo degli iceberg è assicurato. L'atmosfera grigia ma luminosa mette bene in risalto i colori e le sfumature di questi grandi blocchi di ghiaccio.

Iceberg

Al ritorno sulla costa non siamo ancora sazi di questo luogo fiabesco e non lontano dal centro turistico troviamo una spiaggia lavica di colore nero su cui si sono arenati alcuni iceberg. Questo è lo sbocco in mare aperto dello Jökulsárlón. Ci si perde fra tanti blocchi di ghiaccio, la voglia di immortalare questa meraviglia è tanta.

Ice beach

Ice beach sun

Dopo un'intera mattina trascorsa in questo luogo, uno dei più magici d'Islanda, è difficile andarsene via. Come una sorta di consolazione, la strada presso la Jökulsárlón ci saluta con un grande arcobaleno.

Rainbow Road

Ci dirigiamo quindi verso il centro del parco nazionale di Skaftafell, noto principalmente per la cascata di Svartifoss e l'escursionismo sui lembi del ghiacciaio Vatnajökull. Parcheggiata la macchina, ci dirigiamo verso Svartifoss con un sentiero di montagna. La salita non è particolarmente onerosa, il sentiero è di tipo boschivo e infine la cascata ci compare innanzi in tutto il suo splendore, un cuore di colonne basaltiche tra le quali ci inerpichiamo per le fotografie.

Svartifoss


Svartifoss

Il flusso della cascata è piuttosto sottile e fa un forte scroscio sul fondo. Cerco di catturare l'anima di questo posto con questa mia personale interpretazione, cercando di trovare in questo scenario una visione quasi onirica.

The black stream

Torniamo alla macchina contenti e pieni di bellezza negli occhi. Lungo la strada per la prossima guesthouse di Hunkubakkar, alle pendici verdi di una montagna, scopriamo (anche grazie alla guida stradale) la località di Núpsstaður. Questa caratteristica località è conosciuta per la chiesetta e le case dai tetti di torba (in passato una stazione di sosta per le carovane).

Núpsstaður

Núpsstaður church

Ci rechiamo infine presso la guesthouse odierna, situata nel mezzo della natura, vicino a un canyon e alla gola di un fiume che scorre nel terreno vulcanico. Prima di cena andiamo a visitare la vicina formazione basaltica di Kirkjugolf, una sorta di pavimento naturale dalla geometria esaedrica di circa 80 mq di superficie. Sembra il pavimento di un'antica costruzione...ma è una formazione assolutamente naturale nel bel mezzo di un prato del villaggio.

Kirkjugolf

La sera, dopo cena, usciamo ancora per andare alla scoperta del "macabro" canyon Fjarðrárgljúfur. Il luogo è veramente spettrale, poiché il canyon ha delle aspre forme che di notte assumono un aspetto inquietante. Tuttavia sul suo fondo scorre placidamente un fiume, in mezzo a un perfetto ed immacolato prato d'erba.

Fjarðrárgljúfur canyon

Si conclude così una delle giornate più ricche del viaggio, con il ritorno presso la guesthouse di Hunkubakkar. La camera è situata in un'isolata casetta facente parte di un complesso che ricorda tanto i campeggi americani. Questa è una delle guesthouse più accoglienti del viaggio.

Hunkubakkar guesthouse

Il percorso della giornata odierna: