DIARIO DEL VIAGGIO IN ISLANDA CONCLUSO. DIARIO DEL VIAGGIO IN NORVEGIA, ISOLE LOFOTEN IN CORSO. BUONA LETTURA!
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venerdì 10 luglio 2009

Alpe Devero: dal tramonto all'alba

Proseguo dal precedente post dedicato all'escursione di due giorni in Alpe Devero, mostrando una serie di foto scattate dal tramonto all'alba. Non è sempre possibile trovarsi in montagna in questi momenti della giornata per fotografare, quindi ho sfruttato il pernottamento in rifugio per farlo, rinunciando anche a qualche ora di sonno. Credo che ne sia valsa la pena.

Dopo un'escursione durata tutto il giorno non c'è niente di meglio che un ritorno al rifugio, godendosi con calma l'atmosfera del tramonto.

Ritorno al rifugio: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 18 mm, 1/60, f/10, iso 100, GND8 (Cokin P121), GND2 (Cokin P120), treppiede

Snow village: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 18 mm, 1/100, f/8, iso 100, GND8 (Cokin P121), GND2 (Cokin P120), treppiede

Il buio arriva lentamente e nella valle il cielo, quasi privo di inquinamento luminoso, regala grandissime emozioni, con i suoi miliardi di stelle brillanti. Stare immersi nel silenzio a godere di questo spettacolo così inusuale non ha paragoni.

Pointillisme: Nikon D200, Nikkor 17-35 f/2.8, 17 mm, 30", f/2.8, iso 1600, treppiede

Miliardi di miliardi: Nikon D200, Nikkor 17-35 f/2.8, 17 mm, 71", f/2.8, iso 800, treppiede

Ne approfitto per un autoritratto unico che rimarrà tra le mie foto personali preferite: il guardiano delle stelle. Approfittando delle impostazioni fotografiche ad alta sensibilità, il fascio di luce della torcia è stato immortalato chiaramente...

Il guardiano delle stelle: Nikon D200, Nikkor 17-35 f/2.8, 17 mm, 30", f/2.8, iso 1250, treppiede

Il giorno seguente la sveglia è prestiniera, si esce dal rifugio ancora al buio, ma lo spettacolo della vallata vuota e silenziosa ripaga di tutte le fatiche

Panoramica della vallata: Nikon D200, Nikkor 17-35 f/2.8, 3 scatti, 17 mm, 1.3", f/8, iso 100, treppiede

I primi raggi dell'alba lambiscono le cime e la Luna ancora in cielo sta tramontando: un momento unico.

Primo rosa: Nikon D200, Nikkor 17-35 f/2.8, 17 mm, 1/4, f/8, iso 100, GND8 (Cokin P121), treppiede


Con l'innalzarsi del sole, le cime si sono colorate di una luce dorata. Il vento in quota rendeva estremamente mobili le nuvole, mentre in vallata i primi escursionisti sugli sci cominciavano a passare. Ho voluto cogliere questi attimi cercando di rendere al meglio lo scorrere del tempo.

Venti in quota: Nikon D200, Nikkor 17-35 f/2.8, 17 mm, 5", f/16, iso 100, ND8 (Hoya), cpl (Hoya),GND8 (Cokin P121), treppiede

Ski hiking: Nikon D200, Nikkor 17-35 f/2.8, 17 mm, 1.3", f/9, iso 100, ND8 (Hoya), GND8 (Cokin P121), treppiede

Per scattare queste fotografie mi sono avvalso del mio nuovo treppiede Manfrotto 190 MF4. E' stata la prima volta che l'ho usato sul campo in maniera intensiva. Dalle mie impressioni posso dire che è un ottimo stativo. Ha retto con stabilità la mia reflex Nikon D200 con battery pack e 17-35 f/2.8 sia in pose orizzontali che verticali. Essendo un cavalletto in carbonio a quattro sezioni è anche molto leggero e poco ingombrante. Infatti sono riuscito a fissarlo sul mio zaino fotografico incastrandolo in una tasca laterale. Durante la due-giorni di escursioni sulla neve non mi è mai pesato e non mi ha mai creato problemi. Col mio vecchio 055 prob invece avevo sofferto molto nelle escursioni a causa del peso doppio e degli ingombri eccessivi. Unico difetto del 190 MF4 sono i piedini in gomma: si staccano facilmente e ne ho perso uno nella neve. Tuttavia con dei semplici tappini in gomma per sgabelli da 10 mm di diametro interno è possibile sostituire i piedini originali con risultati decisamente migliori!

Per quanto riguarda le foto al tramonto e all'alba ho usato dei filtri neutri digradanti per bilanciare l'esposizione. Solo per l'alba mi sono anche avvalso di un filtro neutro ND8 a vite da 3 stop per poter allungare i tempi di scatto ed ottenere così un effetto di mosso sulle nuvole e colori più ricchi. La macchina si è comportata egregiamente, ho solo avuto qualche problema con i contatti sporchi del batteri pack durante le lunghe esposizioni notturne. Consiglio quindi sempre di ripulirli prima di perdere tante foto per un problema tecnico.

venerdì 3 luglio 2009

Ciaspolate in Alpe Devero

Nel caldo Marzo di quest'anno la neve ricopriva ancora abbondantemente le montagne del nord e l'occasione è stata propizia per un fine settimana sulle ciaspole in Alpe Devero (VB) . In compagnia di persone a me care ho potuto esplorare per la seconda volta la Val Buscagna e per la prima volta la zona di Crampiolo, piccolo e pittoresco villaggio della zona.

Con le ciaspole abbiamo raggiunto luoghi meravigliosi senza percorrere nessun sentiero battuto e godendoci la neve fresca, in assoluta calma e tranquillità. La maggior parte degli escursionisti invernali ha infatti desistito dal recarsi in questi posti in quei giorni, causa la chiusura delle strade per pericolo di valanghe. Ci siamo recati a Devero la mattina sul presto, prima che la strada venisse chiusa, e abbiamo infine passato la notte in rifugio, vivendo così un'esperienza diversa ed emozionante.

Dopo un'ardua salita lo spettacolo del Lago Nero ghiacciato ci accoglie nella sua maestosità, nel mezzo della Val Buscagna (cliccate sulla foto per ingrandirla e godere del panorama)


Panoramica Lago Nero: Nikon D200, Nikkor 17-35 f/2.8, 10 scatti, 17 mm, 1/500, f/8, iso 100, mano libera


Sole intenso, ghiaccio e tanta neve accolgono il gruppo di escursionisti


Ice and water: Nikon D200, Nikkor 17-35 f/2.8, 18 mm, 1/80, f/18, iso 100, mano libera


Non sono passate tante persone da queste parti, le tracce nella neve sono quelle lasciate da me e dai miei compagni.


Tacce sul Lago Nero: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 16 mm, 1/400, f/8, iso 100, mano libera


La discesa dal Lago Nero verso valle è una passeggiata in confronto alle fatiche della salita, in questo punto la pendenza era molto elevata e i piccoli ramponi delle ciaspole erano appena sufficienti


Discesa dalla Val Buscagna: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 12 mm, 1/350, f/8, iso 100, mano libera


Verso Crampiolo le pendenze sono minori, si cammina in un falso piano, godendo di spettacoli naturali ed esempi di perfetta integrazione dell'uomo


Ambiente naturale: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 12 mm, 1/400, f/8, iso 100, mano libera


Cartolina da Crampiolo: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 24 mm, 1/180, f/10, iso 100, CPL (Cokin P164), mano libera


Entrata in Crampiolo: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 12 mm, 1/320, f/10, iso 100, mano libera


Crampiolo offre bellissimi spunti per degli scorci, sembra di vivere in una fiaba


scorcio dall'alto: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 12 mm, 1/500, f/8, iso 100, mano libera


Il paese di Crampiolo non dista molto dal grande Lago Devero, al momento del nostro passaggio completamente ghiacciato.


Traversata del Lago Devero: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 24 mm, 1/350, f/8, iso 100, mano libera


Dalla superficie ghiacciata si possono cogliere spunti interessanti, altrimenti impossibili


Vista dal Lago Devero: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 12 mm, 1/80, f/16, iso 100, mano libera


Infine una foto scattata dal mio amico e compagno di escursione Andras: questo solo per dare un'idea di quanto fosse potente il sole, tanto da costringermi ad indossare il cappuccio della giacca a vento per non bruciarmi la faccia.


Foto : Andras Gyorosi


Per scattare queste fotografie ho utilizzato esclusivamente grandangoli per esprimere al meglio l'imponenza e la vastità di questi luoghi. Volendo la massima qualità possibile e un'ottima profondità di campo ho usato impostazioni davvero semplici ed efficaci: diaframmi medio-chiusi, bilanciamento del bianco a 6000 K, poi eventualmente ritoccato in fase di elaborazione. La luminosità della neve mi ha consentito di scattare sempre a mano libera senza problemi e senza necessità di usare filtri neutri graduati come mio solito -infatti i primi piani sono sempre stati molto luminosi-. Inoltre ho praticamente messo da parte il polarizzatore per evitare gli aloni che spesso capitano per via della polarizzazione parziale del cielo con i gandangoli: personalmente ho notato troppo spesso in passato questo problema sulle mie foto, specie in montagna.
Su macchina e obiettivi non ho nulla da aggiungere: sempre grande affidabilità targata Nikon e una menzione d'onore al bellissimo Tokina 12-24, compagno di molte avventure.

Nel prossimo post mostrerò le foto scattate nei periodi migliori della giornata: tramonto, notte e alba. Tra le particolarità, mi soffermerò anche a spendere qualche parola sul mio recente acquisto Manfrotto 190MF4, il mio nuovo treppiede a quattro sezioni, leggero in fibra di carbonio.




mercoledì 25 marzo 2009

Prime escursioni sulla neve del Trentino - parte II

Proseguo dal mio ultimo post (Prime escursioni sulla neve del Trentino - parte I) con altre fotografie scattate durante le mie prime escursioni in assoluto sulla neve. La realizzazione di questi scatti non è stata difficile. Ho semplicemente camminato su sentieri battuti per non sprofondare nel manto nevoso e mi sono sempre mantenuto in condizioni di sicurezza. Non nascondo che un po' di avventura in più avrebbe reso le escursioni ancora più belle, però come prima esperienza è stata comunque forte ma soprattutto emozionante.

Passo Oclini è una bella località sciistica situata a cavallo di due cime note col nome di Corno Bianco e Corno Nero, a pochi chilometri da passo Lavazé. Queste due cime sono state di grande ispirazione per le mie foto, sono davvero fotogeniche. Ho avuto la fortuna di passarci nel pomeriggio, col sole che stava tramontando.

Il Corno Bianco, noto anche come Weisshorn, l'ho visto per la prima volta completamente innevato e solo in queste condizioni si può capire il perché si chiami così. Nella luce del tramonto, la cima rocciosa invita ad essere raggiunta ma in questa occasione per me è stato un traguardo purtroppo irraggiungibile.

To the top of weisshorn: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, iso 100, 12 mm, 1/3, f/16, tripod

Sul versante opposto rispetto al Corno Bianco si trova il Corno Nero, noto anche come Cima Rocca. Questa cima è invece ricoperta da alberi, in maggior parte abeti e al tramonto la luce del sole disegna il profilo donandogli una grande tridimensionalità.

Black Horn: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, iso 100, 24 mm, 1/6, f/11, tripod, CPL, GND8 (Cokin P121)

Col sole ormai basso stavo per andarmene via, ma non molto distante da me ho notato un curioso effetto di luce. Infatti i raggi caldi del tramonto illuminavano la cima del Corno Bianco e anche la punta di un cumulo di neve, creando un parallelismo tra le due punte illuminate. Sapendo che sarebbe durato pochissimo mi sono letteralmente fiondato sulla neve, sprofondandovi pur di raggiungere una posizione di scatto ideale!

Light parallelism: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, iso 100, 18 mm, 1/1.6, f/16, tripod, CPL

Al mio ritorno a Predazzo ho avuto il tempo per andare alla ricerca di altri scatti all'ora blu. Non sono riuscito a trovare un punto di scatto ideale per riprendere i corni dolomitici, fino a quando non mi sono imbattuto in una stradina innevata da cui si poteva assistere ad un ultimo e particolare scorcio. Arrivederci Dolomiti.

Horns: Nikon D200, Nikkor 17-35 f/2.8, iso 160, 17 mm, 30", f/6.3, tripod

Durante queste escursioni sulla neve ho utilizzato la mia D200 con il battery pack/impugnatura verticale, il che mi ha garantito un'impugnatura sempre salda e precisa. Ho affrontato temperature fino a poco meno di -10°C con vento, quindi la temperatura percepita era ancora inferiore. La macchina e l'attrezzatura non hanno mai dato segni di cedimento e sorprendentemente anche le batterie hanno retto più del previsto. Ho utilizzato sempre il polarizzatore, ma da questa esperienza ho capito che a meno di stretta necessità per eliminare i riflessi, questo filtro sui grandangoli crea sgradevolissimi effetti sul cielo (polarizzazione parziale) e satura fin troppo i colori sulle foto in montagna. In generale l'effetto di non completa polarizzazione si nota ma non come in quota, dove il cielo è più intenso! Ho usato anche dei filtri digradanti per non bruciare la neve sulle cime e mantenere il primo piano correttamente esposto. In alcune situazioni i filtri sono stati utili e decisivi, ma in molte foto in piena luce sulla neve sono quasi inutili e averli utlizzati mi ha solo rovinato le fotografie: questo per rimarcare che i filtri sono un potente strumento ma occorre ponderare bene in quali situazioni utilizzarli. Certamente in alcune foto rovinate le cose sarebbero state diverse se avessi utilizzato dei filtri professionali, con graduazioni più tenui.
Per quanto riguarda l'abbigliamento da escursione mi sono trovato ottimamente, grazie ai consigli di Luca, appassionato fotografo e uomo di montagna! Ho indossato pantaloni da escursioni invernale, fuori impermeabili e antistrappo, dentro caldi e felpati. Canottiera in microfibra e dolcevita in tessuto tecnico hanno completato l'opera, consentendomi di camminare al caldo e con una perfetta traspirazione del sudore. La giacca utilizzata è del tipo a due strati, uno interno in pile e uno esterno leggero antivento con collo alto e cappuccio.

sabato 21 marzo 2009

Prime escursioni sulla neve del Trentino - parte I

Natale 2008 lo ricorderò senz'altro per la meravigliosa esperienza vissuta per le mie prime escursioni sulla neve del Trentino. Fino ad allora non credevo mi sarei mai appassionato alla montagna, specie per le mie origini decisamente marinare...
La località in cui ho alloggiato è Predazzo, noto comune situato a cavallo tra la Val di Fiemme e la Val di Fassa, a poca distanza da alcune delle più note cime dolomitiche come il Latemar e le Pale di San Martino; qui, in pochi giorni ho potuto provare lo stupore e la meraviglia del ritrovarsi in mezzo ad una natura incontaminata, completamente ricoperta di neve e ghiaccio, riuscendo a conciliare le escursioni in un ambiente a oltre -10°C con la mia passione per la fotografia. Le escursioni mi hanno veramente emozionato e l'unico rammarico è stato quello di non esser potuto uscire dai pochi sentieri di neve battuta. A seguito di questa esperienza mi sono attrezzato di racchette da neve, come nel caso della mia prima ciaspolata in Val Buscagna (cliccare sul link per vederne le foto), e sicuramente tornerò in Val di Fiemme per altre escursioni senza i limiti che ho avuto.

Val di Fiemme, is a valley in the Trentino Alto Adige/Sudtirol region in northern Italy, located in the Dolomites mountain region (wikipedia). As a tourist attraction, Val di Fiemme has become well known for its skiing areas, even hosting the FIS Nordic World Ski Championships for both 1991 and 2003. For those that prefer hiking instead skiing, there are lots of paths between the Dolomites' valleys and here the sights are breathtaking. You can walk throug snowy thick woods up to a sudden open and wide view of the mountains around!


La pala di Santa è una delle cime più notevoli della zona di passo Lavazé, dominato dai suoi 2488 m di altezza. Questo scorcio è ripreso da una delle aperture del bosco di abeti che ricopre la zona ed è una delle mie fotografie preferite delle escursioni sinora fatte.

Vision from the woods: Nikkor 17-35 f/2.8, 35 mm, iso 100, 1/2, f/11, tripod, CPL, GND8 (Cokin P121)

La neve ricopre in abbondanza anche le poche baite, l'annata è stata straordinaria in quanto a neve.

Heavy snow: Nikkor 17-35 f/2.8, iso 200, 17 mm, 1/200, f/9, CPL

In mezzo ai boschi sembra di essere in un altro pianeta, tutto è silenzioso e intatto.

Enchanted woods: Nikkor 17-35 f/2.8, iso 100, 17 mm, 1/5, f/8, tripod, CPL, GND2 (Cokin P120)

Solo un sentiero battuto indica la via in mezzo agli abeti innevati.

Enchanted woods II: Nikkor 17-35 f/2.8, iso 100, 17 mm, 1/5, f/8, tripod, CPL, GND2 (Cokin P120)

Sun: Tokina 12-24 f/4, iso 100, 14 mm, 1/2.5, f/16, tripod, CPL

Un'altra apertura del bosco introduce ad una splendida vista del gruppo del Latemar e della Pala di Santa. Per questa panoramica consiglio di cliccarci sopra per vederla alle dimensioni ottimali

Dolomites-Latemar: 4 shots, Nikkor 17-35 f/2.8, iso 100, 30 mm, 1/15, f/11, tripod

Sul cammino incontro dei rifugi, che in queste zone vengono chiamati "Malga": si tratta di baite molto carine, calde ed accoglienti. In alcune di esse si possono assaggiare dei piatti tipicamente di montagna per ristorarsi dopo una lunga camminata al gelo. In questa giornata tirava un forte vento che spazzava le cime.

Against the snow and wind: Tokina 12-24 f/4, iso 100, 18 mm, 1/2.5, f/16, tripod, CPL, GND8 (Cokin P121)

Le pale di San Martino con del vento in quota...

Towards the Pale of St. Martino: Tokina 12-24 f/4, iso 100, 14 mm, 1/3, f/11, tripod, CPL, GND8 (Cokin P121)

Nel prossimo post inserirò altre immagini, molte delle quali sono tra le più interessanti che ho scattato in questi luoghi. Considerazioni a riguardo delle fotografie e delle attrezzature sono rimandate a questo secondo ed ultimo post.

domenica 1 febbraio 2009

Ciaspolata, val Buscagna

La mia prima escursione invernale di sempre, sulla neve delle dolomiti, mi ha aperto un nuovo mondo da esplorare. In quell'occasione ero ben attrezzato per la montagna ma mi mancava un importante equipaggiamento per poter camminare sulla neve fresca: le racchette, conosciute anche come ciaspole. Senza ciaspole sono stato costretto a rimanere su sentieri battuti e perdere l'occasione di fare tante foto. Per non parlare poi delle volte in cui sono sprofondato in mezzo metro di neve...
A distanza di qualche settimana posso finalmente fare la prima escursione con le ciaspole, grazie a Luca e famiglia, che ringrazio tantissimo per la bella giornata e per la competenza sull'abiente di montagna: una sicurezza. Destinazione: Val Buscagna, Lago Nero, Alpe Devero.

Comincio con una foto che racconta quale è stata l'esperienza di questa giornata. A volte mi è sembrato di essere leggero e di poter letteralmente volare sulla neve senza affondare

Ciaspole: Nikon D200, Nikkor 28 f/2.8, iso 100, 1/80, f/3.5, mano libera

Alla prima sosta dopo una salita alquanto faticosa a causa del mio scarso allenamento, assisto ad un panorama da favola. Questa è la prima foto che riesco a fare grazie alle ciaspole...mi sono messo a correre sulla neve fresca per raggiungere il punto di scatto.

Free: Nikon D200, Nikkor 17-35 f/2.8, iso 200, 28 mm, 1/160, f/11, GND2 (Cokin P120), mano libera

La camminata procede per salite e valli. Passiamo sul lago Nero ghiacciato, non sembra neanche un lago...Dopo di che proseguendo per una piana innevata arriviamo ad una baita abbandonata sommersa di neve per una breve pausa. Occasione ottima per provare i Nikkor 20 f/2.8 e 28 f/2.8 di Luca.

Ice'n'Sun: Nikon D200, Nikkor 20 f/2.8, iso 100, 1/160, f/18, fill in, mano libera

L'escursione procede e vengo sempre più attirato dall'idea di sfruttare la luce quasi sempre radente dell'inverno per qualche effetto particolare. Dapprima un omaggio al gruppo di escursionisti

Figures: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, iso 100, 12 mm, 1/400, f/8, mano libera

Un omaggio anche alla nostra guida Luca. In questo caso ho scelto un taglio quadro per ottenere la composizione che avevo in mente sin dal momento dello scatto

The Hiker: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, iso 100, 12 mm, 1/160, f/11, crop quadro, mano libera

Verso il tramonto arriviamo ad un nevaio completamente intatto. La grande quantità di neve caduta rende unico questo posto.

Snow cover: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, iso 100, 12 mm, 1/80, f/11, mano libera

Rock & Snow waves: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, iso 100, 12 mm, 1/40, f/11, mano libera

Il tramonto arriva improvviso e riesco a cogliere solo questo scenario che mi ha emozionato, senza aver modo e tempo di piazzare il treppiede. La luce ha avuto queste tonalità per poco meno di due minuti

Sun goes down: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, iso 100, 12 mm, 1/125, f/11, mano libera

E' arrivata l'ora di scendere, altrimenti verremo colti dal buio! Il tempo per un'ultima foto prima di riporre l'attrezzatura. La discesa è stata alquanto avventurosa, con un tratto da capogiro per pendenza e vertigini. Per fortuna la confidenza acquisita durante la giornata con le ciaspole e soprattutto i consigli di Luca mi hanno aiutato a superare anche questa difficoltà.

The Hiker: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, iso 100, 15 mm, 1/200, f/6.3, mano libera

Durante la giornata ho scattato prevalentemente a mano libera. Strano, di solito uso sempre il treppiede. Ho avuto infatti mille problemi. Innanzitutto dovendo usare i bastoncini per le ciapsole non potevo sorreggere il treppiede sul mio fianco come faccio di solito. Inoltre la cinghia per trasportarlo si è rivelata molto scomoda!Un delirio portarmi dietro oltre 3 kg di stativo tutta la giornata senza poterli fissare come faccio di solito: normalmente sono disposto a portarmi dietro questo peso, ma coi bastoncini è impensabile. Inoltre sulla neve fresca è praticamente impossibile piazzare il treppiede a meno di non trovare uno strato ghiacciato. Questo mi ha spinto a cercarmi un treppiede più maneggevole e leggero per le escursioni e i viaggi...e una cinghia per il traporto migliore. Ho preso infatti la cinghia Manfrotto che sulla carta è ottima.
Inizialmente ho tenuto valori iso maggiori del minimo (200 e 400 principalmente), temendo la mano libera poco allenata, ma poi durante la giornata sono tornato agli iso 100, prendendo confidenza anche grazie alla solida impugnatura garantita dal battery pack MB-D200 della mia reflex.
Tecnicamente non ho usato quasi mai i filtri in quanto la neve bilanciava la luminosità del cielo, consentendomi di esporre correttamente la scena e ho usato sempre un bilanciamento del bianco di 8000 K per compensare le dominanti blu della luce montana. In Capture NX ho poi rivisto leggermente i bilanciamenti cromatici ed eliminato le eventuali dominanti magenta sulla neve senza snaturare la luce e i colori del momento.

sabato 13 dicembre 2008

Piana di Campo Imperatore

La scorsa estate sono stato in Abruzzo per una giornata alla scoperta dell'altipiano di Campo Imperatore, sotto il Gran Sasso, punto focale dell'Appenino Centrale. L'occasione era perfetta per incontrare dal vivo un amico fotografo del forum Nital, Franco detto "Monteoro", che mi ha fatto da guida per tutto il giorno. L'ampio spazio della piana si sviluppa a 2000 m di quota per circa quindici chilometri di lunghezza senza neanche un albero, tanto da essere anche conosciuto come il "piccolo Tibet". L'altipiano fa parte del Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, realtà naturalistica e paesaggistica tra le più belle d'Italia.
L'appennino abruzzese è un tipo di montagna molto diversa dalle Alpi e dalle Prealpi del nord Italia. Mentre al Nord le montagne sono più impervie e con strette vallate, al centro Italia ci sono maggiori spazi, grandi aperture in cui poche strade collegano gli sparsi agglomerati urbani. In primavera ed estate si può assistere alla fioritura di centinaia di varietà floreali che danno un tocco di colore sempre diverso ogni settimana che passa nel periodo più caldo. In inverno, invece, la zona è soggetta ad ampie ed abbondanti nevicate che tingono tutto di bianco. In questo post voglio mostrare le mie fotografie scattate in una piacevole giornata di fine Luglio, sperando a breve di potervi tornare per degli scatti invernali.

The plateau of Campo Imperatore is in the center of Italy, between the Appenino Centrale mountains. It's a plane 15 km long, at an altitude of 2000 m. The main mountain around is Gran Sasso ("Big Rock") . Here, under the Gran Sasso, was imprisoned Mussolini in 1943, later free with an incursion by the Nazis. The plateau is so long and large as eyes can see and there aren't trees, so it's also known as "little Tibet". Despite the lack of trees, a large variety of flowers grow in the Spring and Summer periods, giving beautiful colors to the plateau. Here a set of photos taken in a wonderful day of the end of July. In the next future I hope I'll shot a winter set, because here snow a lot and all the plateau get white.

La strada di asfalto bianco corre dritta fino a perdersi all'orizzonte, tanto da non sembrare neanche di essere in Italia, direzione Campo Imperatore, località sciistica che dà il nome a tutto l'altipiano

Road infinity: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 12 mm, 1/6, f/16, iso 100, tripod, cpl, GND2 (Cokin P120)

Varietà di piante e fiori sempre diverse decorano il terreno a perdita d'occhio.

Plateau flowers: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 14 mm, 1/4, f/16, iso 100, tripod, cpl, GND2 (Cokin P120)

Sulla strada la guida con la macchina è molto piacevole e lo sguardo vaga nelle immensità degli spazi. Spesso ci si ferma ad osservare il panorama e a scattare fotografie, come questa in cui mi è piaciuto il parallelismo, anche di forma, del sasso in primo piano col Gran Sasso sullo sfondo.

Gran Sasso through a Big Rock: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 20 mm, 1/10, f/18, iso 100, tripod, cpl, GND2 (Cokin P120)

Ammiriamo anche la vastità delle praterie. Per la visione di questa fotografia consiglio di cliccare sull'immagine un paio di volte per poterla apprezzare a piena grandezza.

Gran Sasso prairies: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 8 shots@12 mm, 1/13, f/14, iso 100, tripod, cpl, GND2 (Cokin P120)

Infine raggiungiamo il Gran Sasso. Arrampicarsi fino in cima richiederebbe un'escursione giornaliera e quindi ci limititiamo a scattare fotografie a Campo Imperatore, avendo la fortuna di cogliere il Gran Sasso in uno dei rari momenti in cui la cima non è coperta di nubi

The Big Rock: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 17 mm, 1/3, f/16, iso 100, tripod, cpl, GND2 (Cokin P120)

La piana è ora sotto i nostri occhi, circondata dagli Appennini e incorniciata da un bel cielo carico di soffici nuvole bianche, un vero spettacolo da assistere dal vivo.

Wide angle view: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 12 mm, 1/6, f/16, iso 100, tripod, cpl, GND2 (Cokin P120)

A Campo Imperatore ci deve essere il buio più completo la notte, tanto da potervi installare un osservatorio astronomico. L'idea di qualche fotografia notturna diventa uno degli obiettivi della giornata, per cogliere la la bellezza dei cieli notturni più intensi in cui la nostra galassia è ben visibile.

Observatory: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 12 mm, 1/80, f/11, iso 100, free hand, cpl

Partiti da Campo Imperatore, nel resto della giornata mi reco a visitare altre splendide località abruzzesi, passando ancora per le lunghe strade dell'altipiano. Ma alla sera prima di fare ritorno a casa, nel bel mezzo della piana assisto ad uno degli spettacoli più indimenticabili, perfetta conclusione di una giornata alla scoperta delle bellezze paesaggistiche del centro Italia.

Milky Way: Nikon D200, Tokina 12-24 f/4, 12 mm, 30", f/4, iso 2500, tripod

Starry way: Nikon D200, Nikkor 35 f/2, 30", f/2, iso 1600, tripod

Durante la giornata ho scattato prevalentemente col cavalletto per la massima stabilità e precisione nell'inquadratura. Negli scatti diurni ho montato un polarizzatore slim Hoya pro1 digital sul mio Tokina 12-24, utilizzando sempre un filtro neutro digradante da 1 stop in abbinata . In questo modo sono riuscito a caricare il colore del cielo e ad esporre correttamente anche il bianco delle nuvole mantendo un primo piano brillante. Secondo la mia esperienza un filtro digradante da 1 stop è fondamentale per la fotografia di paesaggio in piena luce o comunque col sole abbastanza alto rispetto all'orizzonte.
Negli scatti notturni la D200 è stata messa in crisi dal rumore e dalla resa cromatica ad alte sensibilità, ma l'impatto emotivo dello scatto compensa molto la mancanza del mezzo. Il colore rossastro del cielo è dovuto all'inquinamento luminoso che comunque si percepisce sulle nuvole per riflessione dai distanti centri abitati. In ripresa è possibile limitarne l'effetto con un bilanciamento del bianco freddo, ma intervenire in postproduzione sul RAW garantisce un maggiore controllo cromatico. E' stato necessario anche utilizzare una riduzione del rumore attraverso un plugin di Photoshop, settando i parametri del filtro in maniera fine per il giusto compromesso tra riduzione effettiva del rumore e del dettaglio.