DIARIO DEL VIAGGIO IN ISLANDA CONCLUSO. DIARIO DEL VIAGGIO IN NORVEGIA, ISOLE LOFOTEN IN CORSO. BUONA LETTURA!

giovedì 30 giugno 2011

Islanda 2009: day 7 - Krafla

Il risveglio a Reykjahlíð ci accoglie con una bella giornata di sole. Oggi abbiamo in programma la visita del vulcano Krafla e di tutta la zona circostante, che è una tra le più entusiasmanti dell'isola.

Partiamo subito dopo colazione in direzione del cratere Stora-Viti, nei pressi del Krafla. Intorno al cratere il terreno è ovviamente di tipo vulcanico, fumante, ricco di colori con sfumature ocra e rosso e vi crescono addirittura alcuni fiori. Uno spettacolo da gustare con gli occhi e da immortalare.

Volcanic land (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)

L'ampio cratere è un punto ideale di partenza e arrivo per una breve escursione. Per avere un'idea delle sue dimensioni basta guardare, come termine di paragone, la strada sulla destra che termina nel parcheggio per le auto. Lungo i sui contorni si può camminare con facilità e con una vista maestosa sul territorio e sul laghetto che ne occupa il fondo.

Stora-Viti crater (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)

Su questi terreni così ariosi ci si sente davvero piccoli e si percepisce la grandiosità della Natura, ulteriormente amplificata dall'aria sempre tersa dei Paesi del Nord.

Little along the crater (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)

Diversi sentieri si snodano nei pressi del cratere. Bisogna porre attenzione a non camminare sul terreno di colore chiaro che è potenzialmente molto caldo e di composizione acida. Alle bellezze naturali si aggiunge una piccola centrale geotermica da cui partono enormi tubature a cielo aperto dirette verso valle. Ciò non deturpa il paesaggio, facendone parte intimamente.

Geothermal (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)

Lungo il percorso le sfumature ricche dell'ocra si fondono col blu del cielo e con i verdi accesi dei licheni in una combinazione che lascia senza fiato. Ogni angolo e ogni curva regalano piccole emozioni che si concretizzano in laghetti, pozze, colline multicolore in un ambiente in armonia col passo lento dell'escursionista.

Water in the sky (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)


Lichens (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)

Al termine della prima breve escursione della giornata ci rechiamo a visitare il cuore del Krafla. Krafla è una caldera di circa 10 km di diametro. Il suo picco più alto misura 818 m, attorno al quale ci sono sentieri segnalati che serpeggiano in mezzo al campo di lava puntellato da crateri.

Krafla path (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)

Il fumo fuoriesce dalla terra in tanti punti, creando uno scenario del tutto inusuale nel quale ci si ferma spesso ad osservare. E' qui che si capisce quanto l'Islanda sia una terra giovane e in via di trasformazione.

Smoky earth (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)


Smoky crack (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)

A tratti sembra di essere immersi nell'inferno dantesco in Terra.

Dante's land (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)

Sul sentiero ci rendiamo conto che i colori sono dappertutto, anche dove non ci se lo aspetta. Come questi licheni giallo fosforescente su una distesa di lava solidificata...

Icelandic yellow green(Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)

Il sentiero stesso di accesso al Krafla è situato nel bel mezzo di un'enorme tavolozza colorata.

Color table (Nikon D700, Sigma 105 f/2.8 EX)

Con una bella camminata arriviamo su un'altura da cui si apre una vista che spazia per decine di chilometri in questo scenario del nord d'Islanda. Si rimane in contemplazione. Il sentiero che abbiamo percorso sin qui è ben visibile e da un'idea del meraviglioso scenario in mezzo al quale si cammina. (cliccare sulla foto per vederla a grandi dimensioni).

Krafla lava field (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)

Attraverso il Krafla corre, ben visibile per un tratto, la frattura tettonica tra le placche continentali Eurasiatica e Nordamericana. Qui nasce ogni anno qualche centimetro di terra nuova.

Tectonic plates (Nikon D700, Sigma 105 f/2.8 EX)

Al ritorno dal Krafla ci attende il relax di un bagno caldo nella laguna blu di Mývatn, che in piccolo richiama la più nota Blue Lagoon di Reykjavík. L'acqua ricca si sali minerali sgorga da una falda sotterranea riscaldata dal magma e non è contenuta da una piscina artificale come potrebbe sembrare, bensì in una depressione naturale dal fondo basaltico. Campi di lava e fumarole sulfuree (che si fanno sentire!) fanno da contorno. Un bagno termale in queste acque caldissime e dal colore turchese intenso, in mezzo a una natura selvaggia e con una temperatura dell'aria a 5 °C è un'esperienza imperdibile il cui ricordo mi accompagna tuttora.

Myvatn Blue Lagoon (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)

La notte visitiamo nuovamente Hverir e una centrale geotermica nelle vicinanze. Le brevi notti estive islandesi rimangono scolpite nei ricordi per l'atmosfera unica che sanno regalare: il colore del cielo perennemente blu scuro ma non nero, il silenzio totale ad eccezione dei ronzii degli impianti, degli sfiati di vapore artificiali e naturali, l'odore sulfureo. Mi sarei aspettato che qualche guardiano ci fosse venuto incontro per farci andare via, ma in Islanda non funziona così: si gode di libertà 'responsabile', ovvero si fa quello che si vuole, ma con un occhio sempre rivolto alla prudenza.

Hverir nights (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)


Hverir nights II (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)


Geothermal plant (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)


Geothermal plant (Nikon D700, Nikkor 17-35 f/2.8)



2 commenti:

Enrico ha detto...

luoghi che sembrano di un altro pianeta!! è sempre un piacere vedere i tuoi lavori, ;-)

E

Andrea Moro ha detto...

Grazie Enrico!! Anche se non sono più attivissimo online non mi perdo i tuoi capolavori che stai facendo!!

Ciao

Andrea