DIARIO DEL VIAGGIO IN ISLANDA CONCLUSO. DIARIO DEL VIAGGIO IN NORVEGIA, ISOLE LOFOTEN IN CORSO. BUONA LETTURA!

domenica 8 settembre 2013

NORVEGIA, LOFOTEN 2010 – Il nostro viaggio a 68° Nord

Ha qui inizio il racconto del viaggio in Norvegia 2010, presso le isole Lofoten. La struttura del racconto sarà come quella del viaggio in Islanda, ovvero un diario giornaliero con testi e foto. Prima di intraprendere questo viaggio comincio con una introduzione al racconto. Buona lettura.

Non potevamo dimenticarci del grande Nord, della natura incontaminata, della luce pura e delle atmosfere da sogno che esso regala ai suoi visitatori. L’Islanda, nel 2009, aveva segnato solo l’inizio di una passione e di un modo di viaggiare diverso dalla classica vacanza al mare. Solamente in un Paese simile, eppure allo stesso tempo completamente diverso, avremmo potuto ritrovare ed arricchire la nostra dimensione di viaggiatori. Così nacque l’idea perfetta per continuare a sognare: la Norvegia. Quale migliore destinazione poteva riassumere in sé tutte le caratteristiche per un viaggio indimenticabile, se non un Paese dove il paesaggio è ancora puro e sorprendente, l’escursionismo uno stile di vita e in cui l’uomo vive in simbiosi con l’ambiente che lo circonda? In questa Nazione così estesa si distingue una propaggine che fa parte del suo profilo inconfondibile sulle carte geografiche. In realtà questa propaggine, che a prima vista sembra una penisola, è composta da due arcipelaghi di isole molto vicine tra loro e collegate artificialmente da ponti autostradali: le Vesterålen, situate più a nord, e le Lofoten. Tra loro e la terraferma si trova il grande Vestfjorden.


Le Lofoten sono una vera perla della Norvegia. Qui è come se delle montagne aguzze e selvagge si innalzassero direttamente dal mare, il cosiddetto “Muro delle Lofoten”, lasciando all’uomo solo pochi spazi ristretti e fiordi isolati su cui insediarsi e vivere a contatto con la natura. Così fecero i vichinghi, originari abitanti di queste isole, e così fanno tuttora i pescatori di merluzzo e gli artisti che vi dimorano oggi. La bellezza incredibile del paesaggio naturale si fonde armoniosamente con le tradizionali rorbuer (“rorbu” al singolare), abitazioni di legno colorato su palafitta in riva al mare. Ovunque enormi rastrelliere di legno circondano o affiancano le rorbuer. Su queste strutture l’abbondante merluzzo appena pescato viene fatto essiccare nell’aria secca e pulitissima del Nord per ottenere il migliore stoccafisso del mondo. Le Lofoten sono formate principalmente da cinque isole: Austvågøya, Gimsøya, Vestvågøya, Flakstadøya e Moskenesøya. La “capitale” di queste isole è considerata la città di Svolvær, nota ai più come scalo dell’Hurtigruten. In questo ambiente particolarissimo una strada principale, la E10, si articola fra le varie isole fra tratti costieri, tunnel sottomarini e arditi ponti, rivelandosi una delle più belle strade della Norvegia e di tutta l’Europa.

Il nostro viaggio è cominciato dall’aeroporto di Narvik, città situata sull’entroterra della Norvegia. Da qui con una macchina a noleggio abbiamo raggiunto la nostra rorbu a Kabelvåg, la base di partenza per visitare le meravigliose Lofoten. Capo Nord, che non dista molto, non ci attirava particolarmente, dunque non abbiamo perso tempo nel raggiungerlo per concentraci sulle Lofoten.

Considerazioni fotografiche e generali sul viaggio alle Lofoten

Visto che il mio blog è dedicato alla fotografia e immagino che il lettore ne sia anch'egli appassionato, riporto alcune considerazioni tecniche in merito. Tutte le fotografie che verranno mostrate nel diario di viaggio che seguirà sono state scattate con Nikon D700. Gli obiettivi principali sono stati il Nikkor 17-35 f/2.8 e il Sigma 70-300 apo macro DG (non stabilizzato). Obiettivi complementari e utili in certe particolari foto sono stati il Nikkor 50 f/1.8 D e il Nikkor fisheye 16 f/2.8 D. Da paesaggista, il grandangolo è fondamentale. Consiglio però vivamente di avere un teleobiettivo con se, perché a volte è impresa ardua se non impossibile rendere bene in foto certi luoghi con un grandangolo. Inoltre anche un dettaglio colto col teleobbiettivo è in grado di raccontare tante cose. Il fisheye è la classica ciliegina sulla torta, come si dice: poche foto, ma buone, tanto per spezzare un po’. Infine una serie di filtri neutri graduati possono fare la differenza in certe situazioni di scatto. Il cielo dei paesi nordici, specie al mattino, è talmente limpido e luminoso che si rischia di “bruciare” il canale del blu. La diretta conseguenza sono cieli slavati, assolutamente non paragonabili come intensità e colore a quella che è la realtà. Un filtro oppure un opportuno intervento sull’esposizione in fase di scatto (se la gamma dinamica lo permette) o la postproduzione dei file raw sono necessari.

Avendo interessi paesaggistico-naturalistici, l’abbigliamento consigliato per un viaggio alle Lofoten durante la bella stagione è quello adatto per la montagna in estate. L’uso di tessuti tecnici e il classico modo di vestirsi a strati sono la migliore soluzione. Al sole si sta bene anche in maniche corte e pantaloni lunghi leggeri, ma se comincia a tirare il vento con le nubi che oscurano il sole fa molto freddo. Soprattutto se sono previste escursioni, sono importantissimi gli scarponcini escursionistici con suola in Vibram e tomaia impermeabile in Gore-Tex. I sentieri delle Lofoten sono molto fangosi se piove. Comunque gli scarponcini, se comodi, lo sono davvero anche per camminate non in montagna. Spesso in viaggi di questo tipo ci si trova a camminare su prati bagnati o acquitrinosi, coste frastagliate e terreni impervi, senza essere in montagna: una scarpa comoda e sicura è l’ideale. Meglio se una scarpa da escursionismo ben fatto, dunque.

Per il cibo bisogna prepararsi a un impegno economico non indifferente. Il più economico dei pasti, nei rarissimi fast food, costa anche più di quindici-venti euro a persona. Per esperienza personale da questo punto di vista l’Islanda è molto più economica. Una normale cena a base di pesce o carne in un ristorante, senza neanche saziarsi troppo, può costare anche settanta euro a persona. Bisogna essere molto cauti e leggere bene i prezzi. Una cena tipica di pesce pescato fresco è comunque imperdibile. Il sapore dei cibi è ottimo. Il salmone è sempre freschissimo e dal sapore ricco, così come altri pesci come l’halibut e il merluzzo. Col pesce non si sbaglia praticamente mai poiché è quotidianamente rifornito ai ristoranti e per di più a “chilometro zero”. Per quanto riguarda la carne, è particolarmente buona quella di agnello, dal momento che qui gli animali pascolano in un ambiente fresco e pulitissimo.

Segue il racconto di questi stupendi giorni trascorsi intorno al 68° parallelo Nord, relativo al periodo della prima metà di Agosto.

0 commenti: