NORVEGIA, LOFOTEN 2010 – Il nostro viaggio a 68° Nord
Ha qui inizio il racconto del viaggio in Norvegia 2010, presso le isole Lofoten. La struttura del racconto sarà come quella del viaggio in Islanda, ovvero un diario giornaliero con testi e foto. Prima di intraprendere questo viaggio comincio con una introduzione al racconto. Buona lettura.
Non potevamo dimenticarci del grande Nord, della natura incontaminata,
della luce pura e delle atmosfere da sogno che esso regala ai suoi visitatori.
L’Islanda, nel 2009, aveva segnato solo l’inizio di una passione e di un modo di viaggiare
diverso dalla classica vacanza al mare. Solamente in un Paese simile, eppure allo
stesso tempo completamente diverso, avremmo potuto ritrovare ed arricchire la
nostra dimensione di viaggiatori. Così nacque l’idea perfetta per continuare a
sognare: la Norvegia. Quale migliore destinazione poteva riassumere in sé tutte
le caratteristiche per un viaggio indimenticabile, se non un Paese dove il
paesaggio è ancora puro e sorprendente, l’escursionismo uno stile di vita e in
cui l’uomo vive in simbiosi con l’ambiente che lo circonda? In questa Nazione
così estesa si distingue una propaggine che fa parte del suo profilo
inconfondibile sulle carte geografiche. In realtà questa propaggine, che a
prima vista sembra una penisola, è composta da due arcipelaghi di isole molto
vicine tra loro e collegate artificialmente da ponti autostradali: le Vesterålen,
situate più a nord, e le Lofoten. Tra loro e la terraferma si trova il grande
Vestfjorden.
Le Lofoten sono una vera perla della Norvegia. Qui è come se delle
montagne aguzze e selvagge si innalzassero direttamente dal mare, il cosiddetto
“Muro delle Lofoten”, lasciando all’uomo solo pochi spazi ristretti e fiordi
isolati su cui insediarsi e vivere a contatto con la natura. Così fecero i
vichinghi, originari abitanti di queste isole, e così fanno tuttora i pescatori
di merluzzo e gli artisti che vi dimorano oggi. La bellezza incredibile del
paesaggio naturale si fonde armoniosamente con le tradizionali rorbuer (“rorbu”
al singolare), abitazioni di legno colorato su palafitta in riva al mare. Ovunque
enormi rastrelliere di legno circondano o affiancano le rorbuer. Su queste
strutture l’abbondante merluzzo appena pescato viene fatto essiccare nell’aria
secca e pulitissima del Nord per ottenere il migliore stoccafisso del mondo. Le
Lofoten sono formate principalmente da cinque isole: Austvågøya, Gimsøya, Vestvågøya,
Flakstadøya e Moskenesøya. La “capitale” di queste isole è considerata la città
di Svolvær, nota ai più come scalo dell’Hurtigruten. In questo ambiente
particolarissimo una strada principale, la E10, si articola fra le varie isole
fra tratti costieri, tunnel sottomarini e arditi ponti, rivelandosi una delle
più belle strade della Norvegia e di tutta l’Europa.
Il nostro viaggio è cominciato dall’aeroporto di Narvik, città situata
sull’entroterra della Norvegia. Da qui con una macchina a noleggio abbiamo
raggiunto la nostra rorbu a Kabelvåg, la base di partenza per visitare le meravigliose
Lofoten. Capo Nord, che non dista molto, non ci attirava particolarmente,
dunque non abbiamo perso tempo nel raggiungerlo per concentraci sulle Lofoten.
Considerazioni fotografiche e generali sul viaggio alle Lofoten
Visto che il mio blog è dedicato alla
fotografia e immagino che il lettore ne sia anch'egli appassionato, riporto alcune considerazioni tecniche in merito. Tutte le fotografie che verranno mostrate nel diario di viaggio che seguirà sono state
scattate con Nikon D700. Gli obiettivi principali sono stati il Nikkor 17-35
f/2.8 e il Sigma 70-300 apo macro DG (non stabilizzato). Obiettivi
complementari e utili in certe particolari foto sono stati il Nikkor 50 f/1.8 D
e il Nikkor fisheye 16 f/2.8 D. Da paesaggista, il grandangolo è fondamentale. Consiglio
però vivamente di avere un teleobiettivo con se, perché a volte è impresa ardua
se non impossibile rendere bene in foto certi luoghi con un grandangolo.
Inoltre anche un dettaglio colto col teleobbiettivo è in grado di raccontare
tante cose. Il fisheye è la classica ciliegina
sulla torta, come si dice: poche foto, ma buone, tanto per spezzare un po’.
Infine una serie di filtri neutri graduati possono fare la differenza in certe
situazioni di scatto. Il cielo dei paesi nordici, specie al mattino, è talmente
limpido e luminoso che si rischia di “bruciare” il canale del blu. La diretta
conseguenza sono cieli slavati, assolutamente non paragonabili come intensità e
colore a quella che è la realtà. Un filtro oppure un opportuno intervento
sull’esposizione in fase di scatto (se la gamma dinamica lo permette) o la postproduzione
dei file raw sono necessari.
Avendo interessi paesaggistico-naturalistici, l’abbigliamento
consigliato per un viaggio alle Lofoten durante la bella stagione è quello
adatto per la montagna in estate. L’uso di tessuti tecnici e il classico modo
di vestirsi a strati sono la migliore soluzione. Al sole si sta bene anche in
maniche corte e pantaloni lunghi leggeri, ma se comincia a tirare il vento con
le nubi che oscurano il sole fa molto freddo. Soprattutto se sono previste
escursioni, sono importantissimi gli scarponcini escursionistici con suola in Vibram
e tomaia impermeabile in Gore-Tex. I sentieri delle Lofoten sono molto fangosi
se piove. Comunque gli scarponcini, se comodi, lo sono davvero anche per camminate
non in montagna. Spesso in viaggi di questo tipo ci si trova a camminare su
prati bagnati o acquitrinosi, coste frastagliate e terreni impervi, senza
essere in montagna: una scarpa comoda e sicura è l’ideale. Meglio se una scarpa
da escursionismo ben fatto, dunque.
Per il cibo bisogna prepararsi a un impegno economico non
indifferente. Il più economico dei pasti, nei rarissimi fast food, costa anche
più di quindici-venti euro a persona. Per esperienza personale da questo punto
di vista l’Islanda è molto più economica. Una normale cena a base di pesce o
carne in un ristorante, senza neanche saziarsi troppo, può costare anche
settanta euro a persona. Bisogna essere molto cauti e leggere bene i prezzi.
Una cena tipica di pesce pescato fresco è comunque imperdibile. Il sapore dei
cibi è ottimo. Il salmone è sempre freschissimo e dal sapore ricco, così come
altri pesci come l’halibut e il merluzzo. Col pesce non si sbaglia praticamente
mai poiché è quotidianamente rifornito ai ristoranti e per di più a “chilometro
zero”. Per quanto riguarda la carne, è particolarmente buona quella di agnello,
dal momento che qui gli animali pascolano in un ambiente fresco e pulitissimo.
Segue il racconto di questi stupendi giorni trascorsi intorno al 68° parallelo Nord, relativo al periodo della prima metà di Agosto.
Segue il racconto di questi stupendi giorni trascorsi intorno al 68° parallelo Nord, relativo al periodo della prima metà di Agosto.
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