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giovedì 12 giugno 2008

Filtri Cokin serie P

Per la fotografia di paesaggio i filtri ottici, in piena era digitale, sono ancora indispensabili per ottenere fotografie naturali e di assoluto valore tecnico ed estetico. Usandoli ormai da diverso tempo ho acquisito una certa familiarità con essi e spesso mi chiedono chiarimenti sui filtri che utilizzo: i Cokin serie P. La Cokin produce varie serie di filtri: A, P, Z-PRO, X-PRO. La discriminante tra le varie serie è principalmente la dimensione massima dei filtri utilizzabili. In particolare le serie Z-PRO e X-PRO sono adatte alle fotocamere medioformato, molto più grandi delle normali reflex, oppure per reflex con obiettivi ultragrandangolari, in cui è importante il problema della vignettatura dovuta al portafiltri Cokin sulle serie A e P. Per le reflex digitali la serie P (per diametri di filettatura esterna fino a 82mm) è quella più diffusa, anche se sono noti i problemi con le lenti ultragrandangolari di cui mi occuperò più avanti nell'articolo. D'ora in avanti mi riferirò esclusivamente alla serie P.

Ogni serie di filtri Cokin è basata sul principio che tutti i filtri del sistema possono essere montati su tutti gli obiettivi in nostro possesso; viene sfruttato un particolare sistema, come mostrato in Figura 1 [fonte]. Un anellino adattatore viene avvitato sull'obiettivo. L'anello adattatore ha un diametro esterno di valore fisso, che viene sfruttato per incastrarci il portafiltri. Sul portafiltri vengono inseriti i filtri. Il vantaggio è quindi quello di avere un solo filtro e poterlo montare su più di un obiettivo, semplicemente cambiando il solo anello adattatore.

Figura 1: Sistema Cokin serie P

Nel portafiltri standard, denominato holder, ci sono 3 slot normali ed un intaglio in cui è possibile inserire:

  • Lastrine (nelle slot)
  • Polarizzatore di forma tondeggiante (nell'intaglio)

Ogni filtro viene denominato con una sigla alfanumerica del tipo PNNN, in cui il numero "NNN" denomina univocamente il tipo di filtro. Il polarizzatore è unico per tutta la serie ed è identificato dalla sigla P164 (anche se ne esistono alcune vcarianti colorate). Si tratta di un filtro in vetro sulla cui circonferenza esterna c'è una lamina seghettata che è utile per ruotare facilmente il polarizzatore nel suo intaglio.
Le lastrine che più si utilizzano nella fotografia di paesaggio sono i filtri neutri e i filtri digradanti (altresì conosciuti come graduati); sono invece inutili i filtri colorati che si utilizzavano con la pellicola.


I filtri neutri sono delle lastrine opache, la cui opacità è legata alla quantità di luce che il filtro è in grado di bloccare. Servono quindi ad allungare i tempi di esposizione quando richiesto per motivi tecnici o espressivi. L'entità dell'opacità è detta graduazione e si misura in stop di esposizione (EV). In Cokin la graduazione si misura con le sigle ND2, ND4 e ND8 , che corrispondono a 1, 2 e 3 EV rispettivamente (equivalenti alle sigle 0.3, 0.6, 0.9 per altre marche di filtri). Principali sigle [fonte]:
  • P152 : ND2: 1 stop
  • P153: ND4: 2 stop
  • P154: ND8: 3 stop
I filtri digradanti, o graduati (graduated in inglese), sono lastrine che hanno una parte opaca che sfuma in una parte trasparente. La sfumatura avviene tipicamente a metà del filtro. La parte trasparente non influisce sull'esposizione, mentre quella opaca ha lo stesso effetto di un filtro neutro. Questi filtri sono spesso usati per compensare le differenze di esposizione tra cielo e terra, in modo da ottenere una foto perfettamente esposta senza nessuna doppia esposizione o HDR. La graduazione è la stessa dei filtri neutri e quindi avremo i Graduated ND2 , (G) ND4 e (G) ND8 , che corrispondono a 1, 2 e 3 EV rispettivamente (equivalenti alle sigle 0.3, 0.6, 0.9 per altre marche di filtri). Principali sigle [fonte]:
  • P120: GND2: 1 stop (sulla carta è un po' più di 1 stop)
  • P121: GND8: 3 stop
  • P121L: GND2: 1 stop
  • P121M: GND4: 2 stop
  • P121S: GND8: 3 stop
  • P121F: GND8: 3 stop con gradazione che si sviluppa lungo tutta la lastrina (usi specifici)
Di solito utilizzo alcuni di questi filtri in abbinata: il polarizzatore P164 (utile per eliminare i riflessi e saturare i colori) con una o due lastrine in base alle necessità di esposizione. In generale sono molto utili il P120 per le esposizioni durante il giorno pieno e poco prima del tramonto. Per il tramonto torna molto utile il P121, da 3 stop.

Vignettatura con ultragrandangoli:

Nel paesaggio i grandangoli sono molto utilizzati e questo ha delle ripercussioni sull'uso dei filtri. Si ha infatti il problema della vignettatura meccanica, in cui parte del portafiltri o addirittura del polarizzatore entrano nell'inquadratura a causa dell'ampio angolo di campo dell'obiettivo unito allo spessore del sitema. L'effetto è molto sgradevole, come si vede in Figura 2 (cliccare per ingrandire). In questo caso ho scattato con polarizzatore e una lastrina a 14 mm. A 12mm l'effetto è molto più pronunciato.

Figura 2: vignettatura "meccanica"

Come già accennato, i filtri serie P hanno dei notevoli problemi da questo punto di vista. Per esperienza personale posso dire che si può usare il portafiltri standard solo per focali da 15mm in poi su formato digitale APS-C (Nikon DX). Questo causa ovviamente problemi con grandangoli del tipo 12-24 o, ancora peggio, 10-20 su DX. Su fomato fullframe (Nikon FX) si ha lo stesso problema con obiettivi come il 17-35 e simili. E' possibile trovare in negozi ben forniti un holder "wide-angle", dotato di un solo slot e di un solo intaglio, ma anch'esso vignetta con lastrina fino a 12mm e con polarizzatore fino a 14mm, a causa dello spessore intrinseco del P164. Per poter scattare alla focale minima dei nostri grandangoli ci sono due soluzioni.
La prima è quella di tenere le lastrine a mano davanti all'obiettivo: in questo caso si è molto scomodi e si rischia di non ottenere buoni risultati, perdendo magari delle belle fotografie, ma la situazione migliora con un po' di esperienza; c'è anche il richio che i filtri ci cadano di mano con conseguenze disastrose.
La seconda soluzione è passare ad un sistema di filtri più grandi come il Cokin Z-PRO, il Cokin X-PRO o il migliore LEE. In questo caso però i filtri e gli holder avranno un costo notevolmente più alto, giustificato da un uso intenso e con perfetta cognizione di causa.

Attenzione particolare va fatta anche a riguardo del sistema di filtri Lee, che in questo caso non analizzo nel dettaglio in quanto non in mio possesso. Tuttavia ho potuto vedere dei test effettuati con questo sistema di filtri. Premetto che nel sistema Lee l'holder, a differenza dei Colkin serie P, è assemblabile con un numero variabile di slots tramite delle guide fissate da vitine.
In particolare, utilizzando solo lastrine digradanti non si ha nessuna vignettatura neanche con tutti gli slot montati a 17mm sul formato pieno fullframe (Nikon FX), con l'unico accorgimento di utilizzare un anello adattatore del tipo "wide angle". Il polarizzatore invece può dare dei problemi, in quanto montato dalla parte opposta rispetto alla lente frontale dell'obiettivo. pur utilizzando anelli adattatori wide-angle. In tal caso, usando polarizzatori normali (Lee o B+W da 105 mm), si incorre nella vignettatura solo usando due slot alla minima focale di 17 mm. Da 19 mm la vignettatura è praticamente del tutto eliminata anche usando due slots e il polarizzatore B+W.
Con un solo slot invece la vignettaura viene praticamente evitata. Nella foto seguente viene mostrato un confronto diretto a 17 mm su fullframe (equivalente a poco meno di 12mm su DX). Ringrazio il gentilissimo Salvatore Maione, che ha eseguito il test e mi ha fornito i risultati. Consiglio la visione del suo portfolio su pbase per apprezzare le sue foto e avere tanti esempi d'uso di filtri Lee su Nikon D700 FX.



Dominanti:

Altro problema noto per questi filtri è la comparsa di una dominante magenta nell'uso di almeno due lastrine neutre contemporaneamente. Questo implica che i Cokin non sono propriamente dei filtri neutri al 100% come lo sono invece i professionali Lee o Singh-Ray. L'entità di questo problema è più pronunciato nelle fotocamere più vecchie e/o di fascia base, probabilmente a causa delle caratteristiche del sensore. Per esempio su macchine come la Nikon D200 o D300 il fenomeno è scarsamente avvertibile se comparato ad una D70. Nella fotografia al tramonto, in cui la luce ha colori caldi, questo effetto potrebbe essere anche gradevole, ma con una luce diversa diventa fastidioso.

Conclusioni:

Nonostante i difetti di cui ho parlato, reputo i Cokin un ottimo prodotto. Sicuramente sono una soluzione economica che funziona perfettamente per ottenere belle fotografie, prima impensabili, e per impare ad usare i filtri. Per consigli, chiarimenti o semplicemente per sapere dove acquistarli potete contattarmi tramite e-mail all'indirizzo indicato nelle sezione contatti. Le foto scattate utilizzando i filtri in questione sono rintracciabili utilizzando la ricerca per etichette (filtri gnd e polarizzatore) del blog.

Aggiornamento 3 Settembre 2008:

Ho scritto un post di approfondimento sui filtri, con ulteriori chiarimenti, riflessioni ed immagini. Potete cliccare su questo link:


25 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto interessante! Grazie, Ignazio.

Giuseppe v ha detto...

Ciao Andre
ottimo lavoro complimenti, l'ho letto con molta attenzione, veramente esauriente.
Ora mi manca solo di andarli a comprare e cominciare a prenderci la mano, visto che le vacanze sono alle porte.
ciao e grazie Giuseppe v

Andrea Moro ha detto...

Grazie per i vostri commenti!In questo post ho cercato di mettere un po' il succo di tutto il discorso su questi filtri, tirare un po' di somme e rettoppare le frammentarie informazioni su questo prodotto...Quindi sono contento di avere questo feedback positivo!

Andrea

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea e grazie per l'ottima spiegazione. Io ho acquistato il tris P121L, M e S. Mi chiedevo che differenza ci sia tra questi e il P120 e P121 senza lettere finali.
Tu ne sai qualcosa ?

Grazie, Luca

Andrea Moro ha detto...

Ciao Luca, grazie per il commento al post. Il P120 ha nominalmente una graduazione differente dal P121L, anche se a tutti gli effetti lo considero da 1 stop. Il P121S non l'ho mani provato. Io possiedo il P121. Non credo ci siano differenza. L'idea che mi sono fatto è che in Cokin avevano prodotto inizialmente il P120 e P121, salvo poi pensare a un nuovo kit di digradanti...e per far tornare le sigle hanno aggiunto delle lettere.

Ciao,
Andrea

Anonimo ha detto...

Davvero grazie. Utilizzando la tua guida finalmente sono riuscito a fare fotografie che prima potevo fare solo con l'HDR. Ho postato qualche prova fatta sul forum Nital, dove sono registrato come Easycon69. Se hai voglia di buttarci un occhio, mi fai sapere.

Angelo Mariani ha detto...

Ottimo articolo, fa un po'd'ordine nel panorama non troppo lineare dei filtri Cokin! Grazie al tuo aiuto (e quello di Alberto Segramora) ho comprato qualche settimana fa il set "classico" di digradanti.

Non ho ancora avuto modo di provarli seriamente, se non dal balcone di casa :-)

Due domande.
1) ma tu normalmente esponi per le luci o le ombre? O lasci fare al matrix?

2) credevo di riuscire a capire, guardando attraverso il mirino, come posizionare correttamente il filtro. Invece... capperi, la differenza tra zona "scura" e zona "chiara" è praticamente indistinguibile, guardando attraverso il mirino: in foto per fortuna si vede eccome :-).
Mi manca sicuramente esperienza.
Ma tu come fai? Lo posizioni controllando nel mirino, o dici "ok, la parte da scurire è circa nei due terzi superiori, lo sposto leggermente verso il basso"?

Grazie!
Ciao,
Angelo.-

Andrea Moro ha detto...

Ciao Angelo! Grazie per i tuoi frequenti passaggi e l'apprezzamento!:-)

Una veloce risposta alle tue domande:

1) Uso quasi sempre il matrix. Se l'esposizione non mi soddisfa uso lo spot sul cielo col filtro montato, sovraesponendo di 1-1,5 stop (poiché il cielo non è un tono medio come lo rileva l'esposimetro).

2) Di solito muovo il filtro in su e in giù per capire la demarcazione. Se non è sufficiente azzardo ad usare il tasto per l'anteprima della profondità di campo: in questo caso il passaggio viene visualizzato molto più netto ma il mirino diventa pressoché buio...

Ciao e a presto.

Andrea

Angelo Mariani ha detto...

Mh, buona idea, l'anteprima della profondità di campo! Non ci avevo proprio pensato: gia', facendo cosi' dovrebbe essere piu'facile cogliere lo "stacco".

Grazie per le risposte. Forza, pubblica ancora nuove foto!

Ciao,
A.-

Antonio Colucci ha detto...

Ciao Andrea ormai e' troppo tempo che ti seguo sul sito nikon e ora il tuo blog.Ti faccio i complimenti per quello che realizzi e diffondi nel tuo blog dove trasuda tutta la passione per la fotografia ,io e' un annetto che faccio uso di reflex sono un novellino ma le tue parole mi aiutano veramente tanto grazie Andrea.

Andrea Moro ha detto...

Grazie Antonio! Le tue parole mi hanno fatto molto piacere!

Ciao

Andrea

Unknown ha detto...

Ciao Andrea, molto bene le spiegazioni, ho un solo dubbio, il P153 è quello che viene chiamato "filtro neutro graduato grigio"?. In sintesi ho bisogno di un filtro che abbassi un poco la luminosità del cielo (quando questa è troppo alta rispetto al resto) e ho visto che i consigli su riviste di fotografia sono per quel tipo di filtro.
E' corretto? e che differenze ci sono tra questo e il P121M?
Grazie e complimenti per il blog oltre naturalmente che per le tue foto
Pietro

Andrea Moro ha detto...

Ciao Pietro. Come scritto nel mio post il P153 è un filtro neutro ssenza digradazione, quindi inadatto per scurire solo il cielo. Per scurire il cielo ti consiglio il P120 e il P121. Il P121M è un digradante neutro da 2 stop, una via di mezzo tra il P120 e il P121. Se lo trovi prendi quello, ma i due che ti ho indicato sono i più facilemente reperibili.

Grazie per l'apprezzamento.

Andrea

Pece ha detto...

Ciao
Molto interessante il tuo post. Ci sono un paio di cose ch nn mi sono chiare: tu quando scatti con il tokina 12-24 usi il sistema P e poi croppi in photoshop gli angoli vignettati o usi lo Z-pro?

ciao e grazie
Emiliano

Andrea Moro ha detto...

Ciao Emiliano, grazie. Di solito sotto i 14 mm monto un polarizzatore a vite e tengo le lastrine a mano per evitare la vignettatura. Nel caso ci sia comunque vignettatura cerco se possibile di clonarla con photoshop.

Vorrei comunque passare ad un sistema di filtri più grandi e di maggiore qualità come i Lee/Singhray. Il problema è trovarli ed essere disposti a sborsare parecchio.

Anonimo ha detto...

Avevo dubbi sui filtri... risolti grazie a te!
Ciao
Max

Andrea Moro ha detto...

Grazie Max per il tuo piacevole commento!

Saluti

Andrea

Andrea ha detto...

Ciao Andrea e complimenti per i tuoi articoli, sempre molto utili. Io vorrei comprare dei filtri cokin digradanti, ma non ho capito se a parità di stop (di luce che il filtro toglie) ci sono filtri con demarcazione netta e filtri con demarcazione più soft e graduale.

Grazie
Andrea

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea,
ottimo lavoro....nonchè "raro"!
Avrei bisogno di porti una domanda:
usare il paraluce (P255) sul portafiltri serie P, aumenta il rischio di vignettatura con gli obiettivi grandangolari?

Grazie.
Gian Nicola

Andrea Moro ha detto...

Grazie per gli ulteriori complimenti e richieste!

@Andrea: secondo il sito di Cokin esiste solo un filtro con demarcazione più "soft" degli altri. E' il P121S (da 3 stop), anche se la cosa mi pare strana in quanto i Cokin che possiedo non sono ne tanto "soft" né tanto "hard" (li ho comparati con i miei nuovi filtri Lee).

@Nicola: io il paraluce Cokin non l'ho mai usato. Comunque in linea di massima direi che di sicuro non aiuta, aumentando gli ingombri del sistema. Personalmente non ne ho sentito mai la mancanza, forse solo un paio di volte mi avrebbe fatto comodo per evitare alcuni riflessi tra filtri, anche se una mano posta soprai ai filtrei fa miracoli.

Saluti

Andrea

Anonimo ha detto...

ottima guida

pero una domanda...

Gli anelli e le lastre per i cokin P sono compatibili con la serie z-pro?

grazie

Andrea Moro ha detto...

Ciao, la serie P non è compatibile con la serie Z-pro. Holder e lastre sono di dimensioni differenti.

Paolo ha detto...

Ciao a tutti.

Possiedo già un kit Cokin, con porta filtri tipo A ed anello adattatore da 62mm.
Avendo problemi di vignettatura sulle focali (digitali) intorno ai 18mm, chidevo de il posta filtri slim P299 è compatibile con lo stesso anello adattatore e gli stessi filtri. Grazie.

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea,
mi aggiungo ai complimenti per la tua recensione. Veramente utile. Con l'occasione ti chiedo un consiglio.
Dato che posseggo un polizzatore non Cokin, secondo te è una buona idea utilizzarlo a monte dell'anello adattatore e dell'holder oppure è meglio acquistare il polarizzatore Cokin?

Grazie

Davide

Andrea Moro ha detto...

Ciao Davide, grazie. Secondo me montare il polarizzatore a monte del tutto è scomodo e aumenta notevolmente il possibile problema della vignettatura "meccanica".

Ciao