Engadina....finalmente
Sabato scorso sono stato finalmente in Engadina per la prima volta. I soggetti fotografabili sono perlopiù volatili, scoiattoli, animali vari tipici della montagna e paesaggi. Questa meravigliosa zona si trova in Svizzera, Pontresina , val Roseg. Se volete andarci, si dice che Ottobre sia il mese migliore. Gli altri mesi sono comunque ottimi. Si può arrivare o in macchina o col treno del bernina. Nel primo caso munitevi di Franchi Svizzeri perché i parcheggi sono a pagamento: circa 2 franchi per 2 h 40 min. In autunno ed inverno la zona è innevata e i boschi sopra Pontresina sono affollati di volatili molto avvezzi alla presenza umana e quindi facilmente fotografabili se muniti di noci, arachidi, ecc...
Cliccare sull'immagine per ingrandirla:Le cincie qua sono molto amichevoli e si fidano a mangiare direttamente dalle vostre mani :-)
Le specie più diffuse sono la nocciolaia, cince bigie, more, dal ciuffo, cinciallegre e picchi muratori. Se avete fortuna troverete anche degli scoiattoli che vi salteranno letteralmente sulle gambe (testimonianza di alcuni fotografi incontrati). Per chi non fosse interessato ai volatili, qui è possibile dedicarsi a paesaggi spettacolari. I boschi da queste parti danno l'impressione di essere ancora "incontaminati".
La giornata è cominciata bene, con una levataccia, ma un viaggio in macchina in compagnia di buoni amici e un paesaggio da favola. Prima di Sankt Moritz, a poca distanza da Pontresina, c'è un lago ghiacciato nelle ore mattutine che al ritorno abbiamo visto sciolto.
Il bosco sopra Pontresina non è enorme, ci sono molti sentieri e d'inverno sono tutti innevati. La temperatura è davvero bassa ma c'è un certo tepore dal sole a mezzogiorno, fino alle 15.00-16.00.
L'attrezzatura usata per questa uscita è stata molto semplice: Nikon D50, Sigma 70-300 apo macro super II, monopiede Manfrotto e testa a sfera 486rc2. Non disponendo di teleobbiettivi lunghi né tantomeno luminosi, l'ausilio del monopiede e testa sferica si è rivelato prezioso per limitare le vibrazioni indesiderate che possono nascere fotografando con un tele. Devo dire che questo monopiede è davvero solido e resiste praticamente a tutto: l'ho tenuto infilato nella neve per tutta la giornata, l'ho maltrattato ed è tornato a casa in perfette coindizioni. Le focali utilizzate vanno dai 200 mm ai 300 mm, con tempi tra 1/400 e 1/500 di secondo, f/7.1-f/9. Con queste impostazioni si ottengono foto decenti e nitide anche con ottiche non eccelse. Il 70-300 usato a queste focali alte perde molta qualità e l'unico modo per recuperarla è chiudere il diaframma a circa f/8. Di contro il fondale viene meno sfocato rispetto a quello ottenuto con un obiettivo a tutta apertura e quindi rischia di disturbare molto l'immagine. L'unico modo di cavarsela è puntare ad un volatile in modo che si stagli nettamente su uno sfondo lontano. Le sensibilità iso utilizzate non hanno mai superato i 400 iso per evitare il rumore. A pensarci bene è stato un errore non provare ad usare anche gli 800 iso, considerando che in postproduzione è possibile eliminarlo in maniera del tutto selettiva. Le immagini sono state infatti trattate col filtro noise reduction di photoshop cs2, applicato al solo fondale.
Un altro aspetto critico è la luce. Infatti nel sottobosco il sole è spesso schermato. Le ore migliori sono quelle tra mezzogiorno e le 15.00. A febbraio poi, verso le 16.00, in alcune zone del bosco il sole va a finire dietro le montagne. Il consiglio è quello di trovarsi un posto in cui filtrano i raggi del sole e metterci del cibo immediatamente in modo che gli animali si avvicinino prima che lo spot di sole si sposti.
Tutte le foto dell'Engadina le trovate nell'albumVolatili-Birds . Ora propongo alcune foto commentate. Come sempre cliccate sulle immagini per vederle al 100%
Una nocciolaia attirata su un cumulo di neve con delle noci. Ero a circa 5 metri di distanza e allo scoperto. Con monopiede e obiettivo mi sono messo all'altezza delle noci e ho solo aspettato l'arrivo del volatile. La scelta del posto su cui mettere il mangime non è casuale: ho cercato uno sfondo sufficientemente lontano per sfocarlo nonostante il diaframma chiuso.
iso 200, 300 mm, 1/800, f/8, monopiede
Una cincia mora continuava a posarsi su questo rametto per poi tuffarsi verso il suolo a beccare il cibo. Non si stava un attimo ferma, quindi ho messo a fuoco sul ramo e appena si è posata ho scattato. La fortuna ha fatto il resto: si è mossa correndo sul ramo e l'ho immortalata a mezz'aria. La testa non è a fuoco, ma la composizione e la morbidezza dei toni ne fanno una foto molto piacevole.
iso 400, 195 mm, 1/400, f/7.1, monopiede, flash
Ecco un'altra cincia mora appollaiata sul suo ramo. In questa occasione mi trovavo nelle vicinanze di una mangiatoia e c'erano tantissimi uccellini che si sono abituati subito alla nostra presenza. Ho usato un leggero colpettino di flash per schiarire un po' di ombre e guadagnare in brillantezza. Purtroppo il mio obiettivo non mi consente di sfocare molto un fondale così ravvicinato, ma il risultato, soprattutto come nitidezza non è male.
iso 200, 300 mm, 1/500, f/8, monopiede, flash
Per ora il mio intervento termina qui. Un ringraziamento innanzitutto a Danilo e Rachele che mi hanno dato la possibilità di vivere questa bella giornata e poi a E.A. Juza per l'aiuto indiretto avuto dai consigli letti sul suo sito soprattutto per quanto concerne la postproduzione delle immagini.
NOTA di fine 2007: trovate altri post sull'Engadina e sugli altri animaletti che la abitano nei seguenti post:
Altre foto dall'Engadina (Febbraio 2006)
In Engadina per la seconda volta (Novembre 2007,con Nikon D200)
Paesaggi d'Engadina (Novembre 2007,con Nikon D200)
La giornata è cominciata bene, con una levataccia, ma un viaggio in macchina in compagnia di buoni amici e un paesaggio da favola. Prima di Sankt Moritz, a poca distanza da Pontresina, c'è un lago ghiacciato nelle ore mattutine che al ritorno abbiamo visto sciolto.
Il bosco sopra Pontresina non è enorme, ci sono molti sentieri e d'inverno sono tutti innevati. La temperatura è davvero bassa ma c'è un certo tepore dal sole a mezzogiorno, fino alle 15.00-16.00.
L'attrezzatura usata per questa uscita è stata molto semplice: Nikon D50, Sigma 70-300 apo macro super II, monopiede Manfrotto e testa a sfera 486rc2. Non disponendo di teleobbiettivi lunghi né tantomeno luminosi, l'ausilio del monopiede e testa sferica si è rivelato prezioso per limitare le vibrazioni indesiderate che possono nascere fotografando con un tele. Devo dire che questo monopiede è davvero solido e resiste praticamente a tutto: l'ho tenuto infilato nella neve per tutta la giornata, l'ho maltrattato ed è tornato a casa in perfette coindizioni. Le focali utilizzate vanno dai 200 mm ai 300 mm, con tempi tra 1/400 e 1/500 di secondo, f/7.1-f/9. Con queste impostazioni si ottengono foto decenti e nitide anche con ottiche non eccelse. Il 70-300 usato a queste focali alte perde molta qualità e l'unico modo per recuperarla è chiudere il diaframma a circa f/8. Di contro il fondale viene meno sfocato rispetto a quello ottenuto con un obiettivo a tutta apertura e quindi rischia di disturbare molto l'immagine. L'unico modo di cavarsela è puntare ad un volatile in modo che si stagli nettamente su uno sfondo lontano. Le sensibilità iso utilizzate non hanno mai superato i 400 iso per evitare il rumore. A pensarci bene è stato un errore non provare ad usare anche gli 800 iso, considerando che in postproduzione è possibile eliminarlo in maniera del tutto selettiva. Le immagini sono state infatti trattate col filtro noise reduction di photoshop cs2, applicato al solo fondale.
Un altro aspetto critico è la luce. Infatti nel sottobosco il sole è spesso schermato. Le ore migliori sono quelle tra mezzogiorno e le 15.00. A febbraio poi, verso le 16.00, in alcune zone del bosco il sole va a finire dietro le montagne. Il consiglio è quello di trovarsi un posto in cui filtrano i raggi del sole e metterci del cibo immediatamente in modo che gli animali si avvicinino prima che lo spot di sole si sposti.
Tutte le foto dell'Engadina le trovate nell'album
Una nocciolaia attirata su un cumulo di neve con delle noci. Ero a circa 5 metri di distanza e allo scoperto. Con monopiede e obiettivo mi sono messo all'altezza delle noci e ho solo aspettato l'arrivo del volatile. La scelta del posto su cui mettere il mangime non è casuale: ho cercato uno sfondo sufficientemente lontano per sfocarlo nonostante il diaframma chiuso.
iso 200, 300 mm, 1/800, f/8, monopiede
Una cincia mora continuava a posarsi su questo rametto per poi tuffarsi verso il suolo a beccare il cibo. Non si stava un attimo ferma, quindi ho messo a fuoco sul ramo e appena si è posata ho scattato. La fortuna ha fatto il resto: si è mossa correndo sul ramo e l'ho immortalata a mezz'aria. La testa non è a fuoco, ma la composizione e la morbidezza dei toni ne fanno una foto molto piacevole.
iso 400, 195 mm, 1/400, f/7.1, monopiede, flash
Ecco un'altra cincia mora appollaiata sul suo ramo. In questa occasione mi trovavo nelle vicinanze di una mangiatoia e c'erano tantissimi uccellini che si sono abituati subito alla nostra presenza. Ho usato un leggero colpettino di flash per schiarire un po' di ombre e guadagnare in brillantezza. Purtroppo il mio obiettivo non mi consente di sfocare molto un fondale così ravvicinato, ma il risultato, soprattutto come nitidezza non è male.
iso 200, 300 mm, 1/500, f/8, monopiede, flash
Per ora il mio intervento termina qui. Un ringraziamento innanzitutto a Danilo e Rachele che mi hanno dato la possibilità di vivere questa bella giornata e poi a
NOTA di fine 2007: trovate altri post sull'Engadina e sugli altri animaletti che la abitano nei seguenti post:
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